La Nuova Sardegna

acqua pubblica

Abbanoa chiede la cauzione: 55 euro una tantum a famiglia

Pier Giorgio Pinna
Un tecnico di Abbanoa controlla un contatore
Un tecnico di Abbanoa controlla un contatore

L'azienda: "Deposito previsto in tutta Italia dall'Authority". Misura giustificata per prevenire le morosità. Colpiti anche i contratti già attivi. Associazioni dei consumatori in rivolta

08 novembre 2014
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SASSARI. Abbanoa rischia una seconda class action. In Sardegna monta la rivolta per le richieste di pagamento dei depositi cauzionali. Ecco le cifre dell' una-tantum, che è stata però fissata non dalla società ma dall'Authority nazionale di vigilanza ed è estesa a tutte le regioni italiane: 55,39 euro per ogni cliente "domestico residente", ossia la famiglia-tipo, 64 euro per le "utenze domestiche dei non residenti" (ovvero le secondo case) e 132,24 euro per le "non domestiche", cioè le erogazioni destinate ad aziende. Tutto, eventualmente, in due rate.

Per altri tipi di uso d'acqua il costo della cauzione sale. Di parecchio. Così il salasso, davvero imprevisto, è già al centro di una valanga di polemiche.  In queste ore le proteste s'incrociano sul web tra domande di chiarimenti e spiegazioni. Alimentano i dibattiti su social forum e blog. Si estendono alle redazioni dei giornali di carta stampata, subissati da lettere di denuncia. E arrivano sino agli sportelli della stessa Abbanoa.

Sì, perché, alla fine di una serie di equivoci e botta-risposta, si è scoperto che il nuovo balzello non riguarda solo chi avvia adesso un'utenza per la prima volta, come molti pensavano sbagliando. No, la questione è più ampia: tocca un po' tutti. Interessa difatti qualsiasi rapporto di fornitura da parte di Abbanoa.

E dunque anche i vecchi contratti già in essere: insomma si parla di quelli stipulati da voi che leggete queste righe, così come quelli dei vostri vicini. In sostanza è un problema che prima o poi tutte le famiglie dell'isola, in un modo o nell'altro, saranno costrette a porsi. 

Per la verità dall'azienda per la gestione delle reti e degli impianti idrici fanno sapere che sarebbe coinvolto nel provvedimento, «previsto in tutt'Italia dall'Authority e avallato dall'Autorità d'ambito regionale», circa un terzo delle famiglie sarde. Ma in tutta la Sardegna le associazioni dei consumatori, già scese sul piede di guerra.

Come nasce quest'esigenza dei depositi da parte di Abbanoa? Dalla società puntualizzano subito e rispondono: «Non siamo stati noi ma l'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico ad aver preteso il cambiamento del metodo seguito sinora. Quelle cauzioni a ogni buon conto non sono che una forma di garanzia richiesta ai clienti: servono a coprire eventuali insolvenze che, in caso contrario, peserebbero sulla totalità delle persone che pagano regolarmente».


Sempre negli uffici di Abbanoa ricordano quindi come simili depositi siano in genere previsti da quasi tutti i gestori. Non solo di servizi idrici, anche nei campi della telefonia, del riscaldamento delle case. Cauzioni richieste persino nei rapporti tra privati, per esempio al momento dell'affitto di un appartamento o di un locale commerciale.
 

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