La Nuova Sardegna

Gastronomia

Coccodrillo e scorpione al cioccolato: tour fra i cibi esotici dell'Expo

Il maialetto sardo in partenza per l'Expo (foto Mario Rosas)
Il maialetto sardo in partenza per l'Expo (foto Mario Rosas)

Maialetto in partenza dalla Sardegna: nello stand Coldiretti un resoconto delle scoperte gastronomiche possibili all'esposizione universale di Milano

21 aprile 2015
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CAGLIARI. Per la prima volta in Italia potrà essere consumato a tavola il pesce palla grazie ad una speciale deroga accordata al Giappone per l’esposizione o la degustazione esclusivamente all’Expo che sta per essere concessa anche al coccodrillo per il quale si è mosso lo Zimbawe mentre sono già sbarcati a Milano dalla Thailandia scorpioni ricoperti di cioccolato, larve giganti, termiti disidratate, vodka allo scorpione e cavallette mentre altri insetti dovrebbero arrivare da Vietnam e Birmania, dove sono abitualmente consumati.

È quanto emerge dal primo studio sull’Expo nel piatto della Coldiretti che, a Cagliari, in occasione della spedizione dopo anni di divieto del primo maialetto sardo, ha esposto alcune inquietanti curiosità provenienti da diverse parti del mondo, dal vino di serpente che si beve in Cina e in Vietnam, ottenuto mettendo in un infuso alcol e il corpo intero del rettile, che pare sia un ottimo ricostituente, fino ai cioccolatini di grilli e di larve presenti per la prima volta in Italia grazie ad una deroga speciale per l’appuntamento di Milano.

All’Expo - sottolinea la Coldiretti - sarà sicuramente vietata la carne di cane e non potranno essere serviti neanche i datteri di mare, iscritti tra le specie protette, ma i più coraggiosi potranno fare, solo all’interno dell’area espositiva, esperienze uniche con cibi fino ad ora vietati in Italia. Il trasporto è blindato con imballi piombati, aperti solo nei capannoni autorizzati sotto l’occhio di tecnici ministeriali e delle Asl mentre il cibo che avanza dovrà essere distrutto e incenerito. Il pesce palla, che è stato il primo cibo vietato ad essere autorizzato, è un piatto molto costoso che in giapponese si chiama fugu e che necessita di un’accurata e delicata preparazione per eliminare il pericoloso veleno. Del pesce palla si mangia il preziosissimo filetto crudo, preparato come sashimi mentre le altre parti possono essere usate per la zuppa e la pinna si mangia abbrustolita sul carbone e poi immersa nel sakè caldo.

«I più coraggiosi potranno fare, solo all’interno dell’area espositiva, esperienze uniche con cibi fino ad ora vietati in Italia, il cui trasporto è blindato con imballi piombati, aperti solo nei capannoni autorizzati sotto l’occhio di tecnici ministeriali e delle Asl mentre il cibo che avanza dovrà essere distrutto e incenerito». E saranno oltre 26 milioni i pasti distribuiti durante la manifestazione milanese per un giro di affari complessivo nei sei mesi stimato in 320 milioni di euro per circa 450mila tonnellate di cibo che per la stragrande maggioranza sarà Made in Italy.

Al di fuori dell’area espositiva si stima che gli 8 milioni di turisti stranieri spenderanno durante il soggiorno in Italia un miliardo di euro in ristoranti, pizzerie, bar, caffè e rosticcerie oltre a 750 milioni di euro per acquisti di prodotti agroalimentari. Nell’area dell’Expo si calcola che saranno servite 1,5 milioni di colazioni, 17 milioni di pranzi, 4,4 milioni di merende e 3,1 milioni di cene durante i sei mesi con una maggiore concentrazione durante i weekend e negli appuntamenti principali.

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