La Nuova Sardegna

Spari contro l’ufficio del sindaco E ad Arzana ritorna la paura

di Lamberto Cugudda
Spari contro l’ufficio del sindaco E ad Arzana ritorna la paura

Fucilate in Comune: nel mirino Marco Melis, candidato per un nuovo mandato alla guida del paese La scorsa settimana blitz dei carabinieri in municipio nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti pilotati

05 maggio 2015
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ARZANA. Ancora un attentato contro un amministratore ogliastrino. Due colpi di arma da fuoco, pare si sia trattato di una carabina calibro 22, sono stati esplosi contro la porta-finestra dell'ufficio del sindaco Marco Melis. L'ultima volta in cui il sindaco era stato nel suo ufficio era giovedì, prima della chiusura degli uffici per il ponte del primo maggio. A rendersi conto del pesante avvertimento, ieri mattina, è stato lo stesso primo cittadino – ricandidatosi, alla guida di una lista civica, per il terzo mandato – quando ha aperto le tende della finestra. Marco Melis ha notato i segni delle pallottone negli infissi quando ha aperto le finestre.

Così a dare l’allarme ai carabinieri è stato lo stesso Melis, maresciallo dell'Aeronautica militare, che compirà 44 anni qtra qualche settimana. In Comune sono immediatamente intervenuti i carabinieri della compagnia di Lanusei, al comando del capitano Danilo Cimicata, che hanno eseguito tutti i rilievi per accertare di qualde tipo di arma si sia trattato e il calibro. E poi hanno immediatamente avviato le indagini per risalire all’autore.

Seduto nel suo ufficio al primo piano del nuovo palazzo comunale, il primo cittadino uscente ha pensato prima di tutto al suo paese: «In tutta questa vicenda, quello che mi dispiace è che ora di Arzana si parlerà di nuovo nella cronaca nera. E questa comunità non lo merita. Abbiamo lavorato e stiamo lavorando tanto per cercare di superare determinate situazioni difficili. Ma davanti a questi episodi si capisce che c’è ancora molto da fare. Cercheremo di coinvolgere ancora di più la popolazione nel processo di sensibilizzazione – ha continuato Marco Melis –. Purtroppo, c'è anche chi esprime ancora il proprio dissenso in questa maniera. A livello personale, questa vicenda non mi tocca minimamente perché continuerò, come ho sempre fatto, a operare per il bene del paese. Non ho nulla di cui rimproverarmi – ha insistito – e quindi continuerò a svolgere il mio compito di amministratore come faccio coscenziosamente da dieci anni».

Per poi proseguire: «Sono molto amareggiato e devo dire che non me l'aspettavo proprio una cosa del genere dopo dieci anni di amministrazione del paese. Non mi dispiace tanto per me, perché alla fine un amministratore può mettere in conto anche questo – ha sottolineato con grande amarezza il sindaco di Arzana – quanto per la comunità che merita di vivere un clima di serenità».

Il primo cittadino ha poi sottolineato: «In questo decennio di amministrazione del mio paese non ho mai avuto problemi. Queste sono cose che fanno male. Quando sono rientrato in ufficio dopo il ponte del Primo maggio ho spostato la tenda e mi sono accorto che c’era qualcosa di strano. Erano spari chiarissimi e allora non ho dovuto fare altro che chiamare i carabinieri per segnalare l’episodio. Non capisco – ha concluso Marco Melis –. Ero stato in ufficio l'ultimo volta giovedì scorso».

Nei giorni scorsi, anche ad Arzana, così come a Gairo e Lotzorai, altri due Comuni ogliastrini, i carabinieri del nucleo operativo di Tonara e gli uomini della Guardia di finanza di Nuoro e Oristano si erano presentati nel Comuni per acquisire documenti relativi ad appalti pubblici degli ultimi anni nell’ambito dell’inchiesta della procura della Repubblica di Oristano nella quale sono finiti in carcere sindaci, amministratori e tecnici di diversi Comuni della Sardegna.

Centinaia di atti, delibere di giunta e determine degli uffici tecnici delle amministrazioni interessate degli ultimi cinque anni sono stati prelevati dagli uffici e ora vengono passati al setaccio dagli investigatori che sono alla ricerca di collegamenti con la “cricca” che ha operato per anni in Barbagia rastrellando decine di appalti.

Il blitz ad Arzana era stato fatto giovedì mattina: una singolare coincidenza temporale con l’atto intimidatorio. Ma ad Arzana la tensione è alta da molto tempo per quanto riguarda il lavoro nei cantieri forestali e per altri lavoretti che in questo periodo di crisi possono far scattare ritorsioni.

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