La Nuova Sardegna

“Squadra” sotto esame, altri arresti revocati

di Enrico Carta
“Squadra” sotto esame, altri arresti revocati

Alleggerite le misure cautelari per una parte degli accusati che sono stati interrogati a Oristano

05 maggio 2015
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ORISTANO. Domiciliari addio, mentre altri indagati ancora attendono gli interrogatori o il responso del giudice per le indagini preliminari. Quest’ultimo, proprio ieri, ha notificato i primi provvedimenti legati alle richieste di scarcerazione di una parte delle 24 persone coinvolte nell’inchiesta sulla «Squadra» degli appalti e delle progettazioni pilotati. La decisione è stata in quattro casi su cinque favorevole agli indagati.

Domiciliari revocati. Il giudice Annie Cecile Pinello ha, per prima cosa, revocato gli arresti domiciliari all’ingegnere desulese Ivan Peddio, che era stato interrogato giovedì scorso. Al termine dell’interrogatorio nel quale aveva fornito spontanee dichiarazioni, il suo avvocato difensore Gian Cristian Melis aveva chiesto la revoca della misura cautelare. Ivan Peddio, coinvolto nell’indagine per la sua partecipazione a due progettazioni del Comune di Aritzo e una del Comune di Gadoni, aveva affermato di essere assolutamente estraneo ai meccanismi della Squadra e di non sapere assolutamente nulla dei movimenti nei Comuni del Cagliaritano o del Sulcis. Evidentemente, tanto è bastato per convincere il giudice a revocare la misura.

Obblighi di dimora. Per altre tre delle persone che si erano sottoposte a interrogatorio o avevano fornito dichiarazioni spontanee è arrivata invece l’attenuazione delle misure. Anche Giampaolo Fois (difeso dall’avvocato Carmelino Fenudi), responsabile dell’Ufficio tecnico di Calasetta, Davide Atzeni (difeso dagli avvocati Antonello Garau e Piero Aroni), dirigente dello stesso servizio al Comune di Villasalto, e il professionista desulese e consigliere provinciale di Nuoro Salvatore Ignazio Borto (difeso dagli avvocati Salvatore Porru e Debora Urru) possono lasciare gli arresti domiciliari. Non sono però a piede libero, ma devono sottostare all’obbligo di dimora nel Comune di residenza indicato al giudice.

Richiesta respinta. Non è andata bene invece al professionista nuorese Gianmaria Pintori. Pur avendo risposto all’interrogatorio e avendo fornito spiegazioni sul suo rapporto con gli studi tecnici Essepi Engeneering e Edilogica, la richiesta di revoca dei domiciliari formulata dall’avvocato Antonio Mereu non è stata accolta. Evidentemente il giudice ritiene che sussistano i gravi indizi di colpevolezza e vi sia ancora la possibilità di reiterazione del reato.

Le altre richieste. Essendo stati effettuati due giorni dopo gli interrogatori, il giudice non si è ancora pronunciato sulle posizioni di Federico Palmas, ex sindaco del Comune di Villasalto, sul suo vice Federico Cotza e sul responsabile dell’Ufficio tecnico di di San Giovanni Suergiu, Beniamino Pilia. Al termine dell’esame che era stato effettuato nel carcere di Uta dove tutti e tre sono detenuti in custodia cautelare, gli avvocati Ivano Iai, Massimo Delogu e Alessandro Ritossa avevano chiesto, ognuno per il proprio assistito, la revoca della misura e in subordine l’attenuazione della stessa. Oggi dovrebbero quindi conoscerne il responso. Mentre ieri, difeso dall’avvocato Massimiliano Ravenna, si è avvalso della facoltà di non rispondere il professionista di Selargius Roberto Zedda che deve sottostare all’obligo di dimora.

Un perito per le intercettazioni. Domani, in tribunale a Oristano, patria dell’inchiesta della Guardia di Finanza e dei carabinieri coordinati dal sostituto procuratore Armando Mammone, verrà conferito l’incarico a un consulente tecnico che sarà chiamato a trascrivere l’enorme mole di intercettazioni contenute nelle oltre 2.500 pagine di atti dell’inchiesta.

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