La Nuova Sardegna

Cagliari, la burocrazia cambia idea e sette medici perdono il posto

Cagliari, la burocrazia cambia idea e sette medici perdono il posto

L’assessorato alla Sanità improvvisamente contesta le specializzazioni dei sanitari dirigenti di centri Aias

08 maggio 2015
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Sette medici che dirigevano dieci centri Aias per un totale di quasi mille pazienti, due giorni fa hanno perso il lavoro per una questione grammaticale. È la sintesi estrema di una vicenda scoppiata all’improvviso con una lettera dell’ufficio accreditamento dell’assessorato regionale alla Sanità dove si contestava il fatto che a capo di dieci centri Aias ci fossero medici legali o del lavoro e non medici igienisti o fisiatri. Le prime tre discipline appartengono alla cosiddetta area pubblica e tutte le norme che entrano nel merito di scelte delle “figure apicali” per strutture come l’Aias usano l’avverbio preferibilmente, a proposito della preferenza da accordare alla specializzazione del medico chiamato a dirigere un centro Aias. Usano inoltre la forma “possono”, e non “devono”, quando si parla delle stesse discipline per la stessa questione. In parole povere: il direttore di un centro Aias, o come l’Aias, può essere anche un medico legale o del lavoro, anche se si preferirebbe che fosse un igienista o un fisiatra. L’Aias in passato aveva cercato queste figure mediche, ma scarseggiavano allora come oggi e quindi, come legge autorizzava a fare, aveva chiamato i sette professionisti per arruolarli con un contratto annuale rinnovabile.

Invece, il 6 maggio 2015, i direttori sanitari di Sestu, Perdadefogu, Serramanna, Capoterra, Tertenia, Ales, Sardara, Domusnovas e San Vito hanno ricevuto una lettera dai toni pieni di rammarico in cui si annunciava l’interruzione del contratto. L’Aias non è stata messa in condizione di scegliere: o mandava via i sette medici o avrebbe perso l’accreditamento con la Regione. Adesso c’è un nuovo rischio, per l’Aias: quello di non riuscire a sostituirli e di non avere l’obbligatoria, questa sì, figura direttiva.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative