La Nuova Sardegna

Sabrina Sassu conquista la poltrona di primo cittadino

Sabrina Sassu conquista la poltrona di primo cittadino

COSSOINE. Sabrina Sassu è il nuovo sindaco di Cossoine. Lo è diventata virtualmente fra le 19 e le 20, quando è stato superato il quorum del 50% (si è arrivati al 68,7%), necessario perché le...

01 giugno 2015
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COSSOINE. Sabrina Sassu è il nuovo sindaco di Cossoine. Lo è diventata virtualmente fra le 19 e le 20, quando è stato superato il quorum del 50% (si è arrivati al 68,7%), necessario perché le elezioni fossero valide, essendo stata presentata una sola lista. E lo è diventata ufficialmente dopo lo scrutinio delle schede: 467 voti con 15 bianche e 22 nulle.

Con il sindaco sono stati eletti: Filippo Cadau, Giuseppe Campus, Alice Carboni, Vanessa Carboni, Giovanni Cuccuru, Maura Cau, Rosa Manca, Nicola Saba, Pietro Sassu, Massimiliano Senes. Tutti alla prima esperienza amministrativa. Anche alle elezioni del 2015, dunque, così come a quelle del 2000, a Cossoine è stata presentata un’unica lista. Allora, dopo vent’anni da sindaco di Bastiano Piras, né la maggioranza uscente, né alcun altro ritennero di candidarsi alla guida del paese. Vinse Antonella Sotgiu, che governò per cinque anni senza opposizione e poi venne rieletta nel 2005, quando le liste in corsa furono due. Nel 2010 vinse, nel segno della continuità, Alfredo Unali – già vice di Antonella Sotgiu - con 457 voti contro i 214 della lista “Cossoine in Comune”. Ma questa volta, il sindaco uscente, seppure con un solo mandato, non si è ricandidato, né sono state presentate altre liste. Qualcuno aveva dato in corsa il Comitato per il “no” al termodinamico, ma evidentemente si trattava solo di voci. Ma proprio lo scontro sul termodinamico aveva caratterizzato gli anni centrali dell’amministrazione di Alfredo Unali, con una forte mobilitazione popolare contro la mega centrale a sali fusi che la Energo Green. L’amministrazione comunale aveva allora assunto una posizione “neutrale”, e nel mese di dicembre “sfiduciata” dal paese, si dimise. Quelle dimissioni vennero poi ritirate, e nel marzo 2013 si andò al referendum che diede il 90% di “no” alla centrale. A quel punto, anche il Comune si schierò contro il progetto. Posizione questa, confermata dall’amministrazione appena eletta.

Mario Bonu

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