La Nuova Sardegna

I Comuni ricorrono al Tar contro il piano «Iscol@»

di Umberto Aime
I Comuni ricorrono al Tar contro il piano «Iscol@»

A guidare la protesta sono Siligo e l’Unione del Meilogu. Il 24 giugno l’udienza La contestazione: «Siamo stati penalizzati». La Giunta replica: «Difesa a oltranza»

10 giugno 2015
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CAGLIARI. Le correzioni e gli impegni della Giunta non sono serviti a calmare gli animi di quei Comuni che si sentono ancora penalizzati dal prossimo piano scolastico. Una decina di sindaci hanno ricorso al Tar e chiedono il 24 giugno ai giudici amministrativi di bloccare l’entrata in vigore degli accorpamenti che dalla riapertura delle scuole cambieranno la faccia dell’istruzione. Gli avvocati Pierluigi Carta e Francesco Demartis hanno presentato il ricorso per i comuni di Siligo, Cossoine e Codrongianos. La prima richiesta è il blocco immediato del piano, o comunque il rinvio di un anno come tra l’altro sollecitato mesi fa dall’Associazione dei comuni, l’Anci. A ricorrere al Tar è stata anche l’Unione dei Comuni del Meilogu: Bamari, Bessude, Bonnanaro, Bonorva, Borutta, Cheremule, Cossoine, Giave, Pozzomaggiore Semestene, Tiesi e Torralba. Tutti sono sicuri che le decisioni della Giunta provocheranno scompensi e disservizi nei loro territori. Non è così per la Giunta che proprio ieri ha deciso di difendere la razionalizzazione della scuola anche davanti ai giudici del Tra. Il 24 giugno, in camera di consiglio, ci sarà dunque il confronto. Confronto che di fatto c’era stato già mesi fa subito dopo la delibera della Giunta sulla chiusura di gran parte delle pluriclassi e il successivo accorpamento di alcuni istituti. La tensione sembrava essere superata dopo le correzioni sollecitate dalla commissione Cultura del Consiglio regionale e soprattutto la presentazione del maxi finanziamento presentato il 20 maggio in sala Giunta: 719 milioni in tre anni, compresa l’Università, per combattere prima di tutto la dispersione scolastica e puntare a una «scuola finalmente bella e con un grande percorso didattico». Proprio di questo parleranno oggi a Nuoro il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore alla Cultura Claudia Firino, perché sono sempre più convinti che la loro Iscol@ sia la leva vincente per rilanciare l’istruzione in Sardegna. «Un paese che non investe nella scuola – è una delle frasi ricorrenti del governatore in ogni occasione – è un paese che ha perso la speranza». Non è così per l’opposizione che con Forza Italia ha attaccato la Giunta: «A dispetto delle promesse in campagna elettorale, Pigliaru ritorna dopo oltre un anno a Nuoro per chiudere con il lucchetto le scuole». Ma a non crederci sono soprattutto i Comuni che hanno ricorso al Tar.

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