La Nuova Sardegna

Psd’Az, presidente sospeso e segretario senza tessera

di Silvia Sanna
Psd’Az, presidente sospeso e segretario senza tessera

Giovanni Columbu e Giacomo Sanna uno contro l’altro: ormai è guerra Due riunioni a Nuoro e Sassari sanciscono la frattura insanabile

17 giugno 2015
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SASSARI. Tutto in una sera: mentre a Nuoro il segretario sospendeva il presidente, a Sassari il presidente azzerava la tessera del segretario. Succede in casa Psd’Az: la guerra, che sinora ha camminato più o meno sotto traccia, è esplosa sabato sera. E la resa dei conti è arrivata. Da una parte il segretario Giovanni Columbu, dall’altra il presidente Giacomo Sanna: tra i due, che non si sono mai piaciuti, ora volano i stracci. Convivenza impossibile, chissà chi dei due terrà duro.

Sabato di passione. È sabato sera, a Nuoro si riunisce la segreteria. Un incontro programmato, post amministrative. La vittoria del neo sindaco Andrea Soddu, sostenuto anche dal Psd’Az, darebbe da festeggiare. Ma il segretario decide di invertire l’ordine dei lavori e al primo punto inserisce la richiesta, firmata dalla maggioranza dell’assemblea, di sospensione cautelativa del presidente Giacomo Sanna. Il motivo: la stessa maggioranza ha presentato istanza di deferimento di Sanna alla commissione di garanzia, organismo del quale Sanna – così come previsto nello Statuto – è presidente. Un durissimo atto d’accusa: Giacomo Sanna, dominus del partito, è tacciato dalla maggioranza di comportamenti antidemocratici. In particolare il presidente non avrebbe consentito di discutere né di mettere ai voti la proposta del segretario Columbu di rimandare il congresso nazionale fissato per ottobre, in attesa di fare chiarezza su alcuni aspetti giudicati discutibili nella gestione del partito.

La guerra delle tessere. Spiega il segretario Columbu: «La mia richiesta risale a una ventina di giorni fa. E rappresenta la diretta conseguenza di una serie di criticità che ho evidenziato durante un intervento al congresso nazionale: tesseramenti irregolari, bilanci non chiusi, archivi inesistenti. Ho suggerito di rinviare il congresso. Niente da fare, Sanna ha detto no. E in tre occasioni non è stato concesso ai consiglieri della maggioranza di esprimersi sull’argomento». A quel punto la maggioranza imbavagliata ha deciso di reagire ed è partita l’istanza di deferimento alla commissione nazionale di garanzia. E, contemporaneamente, la richiesta di sospensione cautelativa alla segreteria, cioè a Columbu, del presidente Sanna.

Attacco incrociato. «Ho chiamato Giacomo Sanna al telefono, ho messo il vivavoce ma lui non ha risposto – dice Columbu – prima di sospenderlo volevo avvisarlo». Mentre il cellulare squillava, Giacomo Sanna era impegnato a Sassari nella riunione della commissione nazionale di garanzia. All’ordine del giorno, l’esposto presentato dall’ex commissario della Federazione di Cagliari che denunciava una serie di inadempienze statutarie. Spiega Sanna, presidente sospeso a sua insaputa: «Lo Statuto prevede che le operazioni di tesseramento si concludano il 30 settembre e i dati siano comunicati entro il mese successivo. Venti sezioni di Cagliari invece l’hanno fatto dopo 6 mesi. Non solo: alcune sezioni sono nate come doppioni, dunque irregolari». Il responso della commissione è stato categorico: accolto l’esposto, i tesseramenti sono stati cancellati. «E il verdetto – sottolinea Sanna – è inappellabile». Significa che da sabato il Psd’Az ha un segretario senza tessera: anche la sua è finita al macero.

Accuse al veleno. «È incredibile – commenta Giovanni Columbu – ho 66 anni e da quasi 50 sono iscritto al Psd’Az. Io sono un sardista storico. Ora scopro di non avere più la tessera, perché anche la mia sezione “Titino Melis” è finita sulla graticola. La verità – aggiunge Columbu – è che il 90 per cento dei tesseramenti sono irregolari. Per questo ho chiesto di resettare tutto, rimandando il congresso nazionale a quando la situazione sarà chiarita». Sanna prima sottolinea di non avere ricevuto alcuna comunicazione sulla sua sospensione «l’ho letto su Facebook, non è tanto normale». E poi replica così al suosegretario: «Il congresso si celebra ogni tre anni, lo dice lo Statuto, non io. Dunque va fatto a ottobre. La direzione, in testa il segretario, sta facendo di tutto per rinviarlo. Non so se la mia sospensione – se diventerà ufficiale – sia legata a questo. Dico che il congresso serve, ora più che mai, per ristabilire le regole». E tentare anche di riportare un po’ di pace in casa sardista. Missione per ora impossibile.

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