La Nuova Sardegna

Accoglienza, le offerte si moltiplicano

SASSATRI
Accoglienza, le offerte si moltiplicano

Presentate 17 proposte per la gestione di strutture alle prefetture di Cagliari e Sassari

18 giugno 2015
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SASSARI. Diciassette offerte, di cui 12 a Cagliari e 5 a Sassari. La risposta c’è stata, ora non resta che aprire le buste e verificare se le proposte siano buone e in linea con i requisiti richiesti. Il tempo è scaduto martedì a mezzogiorno. A quell’ora sono stati chiusi i termini di partecipazione ai bandi predisposti dalle prefetture di Cagliari e Sassari per trovare nuove strutture in cui dare ospitalità ai migranti ma anche per reperire i soggetti in grado di gestirle. Nei prossimi giorni, a Sassari il 23, inizierà l’esame delle offerte da parte delle commissioni. Ma nel frattempo sono già in cantiere nuovi bandi. L’emergenza è diventata una costante, altri sbarchi sono attesi molto presto sulle coste dell’isola.

Le strutture. Erano 33 quelle ufficiali sino a circa un mese fa. Sino a quando nell’isola la popolazione di migranti non è quasi raddoppiata. E all’elenco si sono aggiunti ex case di riposo, ex agriturismo, case una volta utilizzate per le vacanze. Se tutte le offerte pervenute tra Cagliari e Sassari dovessero essere valide, i centri sarebbero più di 50. Ma non è scontato che tutte le manifestazioni d’interesse saranno accolte perché i requisiti richiesti sono abbastanza severi.

Le caratteristiche. Spiega Salvatore Serra, viceprefetto a Sassari: «Gli operatori che si candidano alla gestione devono dimostrare di avere esperienza nel settore. L’accoglienza, oltre al vitto e all’alloggio in strutture adeguate, prevede anche un supporto di tipo linguistico e culturale. I migranti devono essere accompagnati nel percorso di richiesta dello status di rifugiati, devono essere informati sulla normativa in materia d’immigrazione, devono conoscere diritti e doveri degli stranieri».

I posti. Il bando della prefettura di Sassari, per un importo di 664mila euro, risale al 29 maggio. Il giorno prima del grande sbarco, quello che ha portato in Sardegna 880 migranti: la stragrande maggioranza uomini, ma anche una piccola quota di donne e bambini. È stato lo sbarco più massiccio nella storia dell’isola, quello ha segnato il punto di svolta. E trasformato la Sardegna in destinazione stabile e prescelta dei flussi migratori. Un cambiamento epocale impossibile da presagire. Per questo nel bando della prefettura si fa riferimento a 100 posti letto: una briciola, se si pensa che solo il giorno successivo nella provincia di Sassari, tra Alghero (poi Palmadula), Valledoria e lo stesso capoluogo, sono state distribuite quasi 250 persone, tra ex agriturismo, ospizi e uffici giudiziari ormai inutilizzati. «Il bando era limitato all’accoglienza di 100 persone – spiega il viceprefetto Serra – ma ai partecipanti si chiedeva di indicare la capienza massima delle strutture. In ogni caso, vista la situazione generale, ritengo che un’altra gara sarà predisposta in tempi stretti».

Previsioni. Nessuno si sbilancia. Ma i numeri ipotizzati dal ministero dell’Interno fanno riflettere: nel 2015 nell’isola sono attesi dai 2mila ai 12mila migranti. Circa 1400 sono già arrivati. Al momento la Sardegna ha in carico una quota pari al 2,7 per cento del totale nazionale, sulla base della popolazione e del numero di stranieri nel territorio. Le quote sono molto fluide, la stessa prefettura di Cagliari dice che è impossibile prevedere se e quanto la quota potrebbe salire. La certezza è che in caso di sbarchi massicci e improvvisi, l’isola in questo momento verrebbe colta impreparata perché i tetti e i letti a disposizione sono già esauriti. (si. sa.)

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