La Nuova Sardegna

Nel 2010 dramma a Tresnuraghes

Mario Serra morì dopo ore di sofferenza: i ladri l’avevano imbavagliato

28 giugno 2015
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SASSARI. Morire dentro casa con il cuore che scoppia per la paura. Era già successo nell’isola, l’ultima volta cinque anni fa a un invalido di Tresnuraghes. Il 30 ottobre del 2010 Mario Serra era rientrato a casa e aveva notato la presenza dei ladri, ma quello che doveva essere un semplice furto si trasformò in una rapina piena di violenza.

L’uomo fu legato al letto e imbavagliato, dopo di che, rimasto solo e immobilizzato per tantissime ore e già col fisico minato per via delle sue condizioni di salute, morì. Per quel delitto sono stati condannati a trent'anni i fratelli di Orotelli Francesco Lussorio e Fabio Carai. Ad incastrarli erano state le tracce biologiche e le impronte digitali ritrovate nella casa della vittima. Alcuni mesi fa la Corte d’Appello di Cagliari ha disposto una nuova perizia perché secondo i giudici erano carenti le motivazioni per cui era stato attribuito ai due imputati, come reato, quello di omicidio volontario e non quello preterintenzionale come sostiene la difesa.

Il primo agosto del 2011 Mariuccia Premoli, una facoltosa imprenditrice che all’epoca aveva 71 anni, era stata picchiata, legata e imbavagliata e soltanto dopo alcune ore dalla brutale aggressione era stata trovata in fin di vita nella sua villa, in Gallura, dove i malviventi l'avevano sorpresa mentre riposava. La vittima, che assieme al marito gestiva l'hotel Selis ad Abbiadori, era rimasta tre mesi in ospedale in prognosi riservata. L’aggressore era riuscito a fuggire. A ottobre di tre anni fa erano stati arrestati invece i responsabili di una rapina in stile «Arancia Meccanica» messa a segno pochi mesi prima in un’abitazione di Bottidda, ai danni di due anziani coniugi. Fondamentali erano state le riprese di una telecamera a circuito chiuso che i derubati avevano installato nel corridoio dell’abitazione. Nelle immagini acquisite dai militari della compagnia di Bono erano stati immortalati tre giovani armati che facevano irruzione nell’abitazione di via Canonico Tilocca e dopo aver scaraventato per terra la padrona di casa avevano rovistato alla ricerca di armi e denaro. La donna e il marito, invalido di 71anni, non avevano potuto far niente e i tre erano fuggiti con 400 euro.

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