La Nuova Sardegna

il parroco

«Persone fragili, facile bersaglio»

«Persone fragili, facile bersaglio»

Don Canu: ecco dove può condurre la piccolezza dell’uomo

29 giugno 2015
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BENETUTTI. Li ha i ncontrati, li ha confortati e ha anche cercato di intercedere per loro. Don Giammaria Canu, giovane parroco di Benetutti, ieri mattina ha trascorso un paio d’ore con i fratelli Zarra, Giovanni Maria e Maria Elena. Insieme hanno cercato di ottenere dai carabinieri il permesso per entrare nella casa in via Margherita di Savoia. I due avevano necessità di prendere almeno un cambio di indumenti e poche altre cose: dalle quattro del mattino della notte tra venerdì e sabato, quando si sono liberati di fascette e bavagli, non hanno più rimesso piede lì dentro. Ma la casa è off limits, l’ingresso è vietato sino a quando gli inquirenti non avranno completato il lavoro di ricerca delle tracce lasciate dai banditi. Don Canu, arrivato nel centro del Goceano un anno fa da Ardara, descrive due persone molto addolorate: «La morte del fratello è stata scioccante per loro, entrambi continuano a rimuginare su cosa è accaduto quella notte. La scomparsa di Pedru Maria è stata un colpo terribile, i tre fratelli vivevano in simbiosi – continua il parroco – ed era proprio Pedru a prendersi cura degli altri due. Accompagnandoli ovunque con l’auto, provvedendo alla spesa quotidiana». E fra i tre, il falegname in pensione era anche l’unico che aveva un barlume di vita sociale. Pedru Maria faceva qualche lavoretto in campagna, dava una mano ai compaesani. Giovanni Maria e Elenedda no. «Stanno sempre in casa, sono molto riservati, non frequentano neanche la chiesa – dice don Giammaria – vivono abbastanza isolati ma sono benvoluti perché non farebbero mai del male ad alcuno». Perché accanirsi su questa famiglia? «I tre fratelli erano un facile bersaglio. Persone anziane e fragili, non ricche ma comunque con qualche soldo da parte. Chi ha fatto tutto questo sicuramente li conosceva bene e sapeva come muoversi». Della morte di Pedru Maria il parroco ha parlato ieri durante la messa. «Ho detto che a meritare misericordia è soprattutto chi ha commesso il gesto, chi cercava pochi soldi e invece ha provocato la morte di un uomo. È una vicenda simbolo della piccolezza umana, che deve farci riflettere».

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