La Nuova Sardegna

In alta stagione depuratori a rischio stop

In alta stagione depuratori a rischio stop

Molte strutture arrancano, già appaltati i lavori per la realizzazione di nuovi impianti

04 luglio 2015
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SASSARI. C’è una emergenza nell’emergenza, ed è quella che riguardano i depuratori. Sono tanti quelli che nell’isola arrancano perché hanno troppo anni sul groppone. E non sono stati costruiti con tecnologie che garantiscano un buon servizio. Quando l’Unione Europea ha bacchettato l’Italia per l’inefficienza dei sistemi di depurazione, la Sardegna ha rimediato penalità per 19 milioni. Significa che nell’isola c’è ancora tanto da fare. E lo si capisce molto bene soprattutto d’estate, quando la popolazione in determinati centri triplica. È chiaro che impianti antiquati e tarati per un numero molto più basso di persone, rischiano di scoppiare. I disagi arrivano puntuali, insieme alle proteste di residenti e turisti. Nella mappa delle zone più penalizzate dal disservizio ci sono quelle ad alta concentrazione umana ma per ora non sono state emesse ordinanze di non balneabilità legate a problemi di scarichi fognari. Il vero banco di prova, però, sarà l’alta stagione.

La buona notizia è che la Sardegna è una regione virtuosa nel recupero della procedura d’infrazione. Diversi lavori sono stati appaltati da Abbanoa: entro un paio d’anni, se non si verificheranno intoppi, potranno essere risolte una serie di situazioni incancrenite. Per esempio nella fascia costiera di Sorso, nel Sassarese, dove è atteso a breve l’avvio dei lavori per la realizzazione del collettore fognario e del depuratore. Così come a Orosei, a Sos Alinos, dove una rete fognaria non è mai esistita ma da sempre ci si affida ai pozzi neri. Ancora: nel litorale di Quartu, con la nuova rete fognaria che comprende 10 piccoli depuratori a servizio dei Comuni. Il problema è particolarmente sentito anche in Gallura, alla Maddalena pere esempio, dove il depuratore realizzato per il G8 mancato non è mai entrato in funzione ed è finito sotto sequestro giudiziario. Le novità annunciate da Abbanoa sono attese con ansia anche in Planargia, dove sono stati appaltati i lavori per depuratore e collettore fognario tra Bosa e Magomadas. A Porto Alabe, marina di Tresnuraghes, la rete fognaria è sempre stata un miraggio e i reflui, qui come in molti altri centri, finiscono da sempre nelle fosse settiche. Il contenuto per legge deve essere conferito dai Comuni ad Abbanoa. Ma la quantità di reflui smaltiti regolarmente è irrisoria. Dove vanno a finire tutti gli altri? (si. sa.)

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