La Nuova Sardegna

Scanu: «Finanziamenti Pia a rilento»

di Luca Fiori
Scanu: «Finanziamenti Pia a rilento»

Confindustria denuncia il ritardo nelle procedure per i fondi Pia e punta il dito contro Unicredit: «Così ferma l’economia»

07 luglio 2015
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SASSARI. «La lentezza di Unicredit nelle procedure di valutazione dei finanziamenti alle imprese sarde non può più essere più tollerata». Sul piede di guerra, insieme all’assessore regionale della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, che ieri è intervenuto duramente per sollecitare l’istituto di credito ad rendere più snelle le operazioni, c’è la Confidustria regionale.

«Il problema dei ritardi nello svolgimento delle istruttorie e della erogazione delle risorse per i Bandi Pia - spiega il presidente dell’associazione degli industriali Alberto Scanu - rimane tuttora insoluto».

Confindustria Sardegna ritiene non più giustificabile una situazione che si protrae ormai da troppo tempo, nonostante gli interventi svolti ai diversi livelli e gli impegni ripetutamente assunti dai Rappresentanti della Regione.

«Molte delle procedure legate all’erogazione dei contributi relativi agli ultimi bandi - aggiunge Scanu - risultano infatti ancora in corso, con grave danno per le imprese che legittimamente attendono risorse importanti per la prosecuzione della loro attività». A distanza di un anno dall’incontro svoltosi a Cagliari - ha denunciato ieri l'assessore Paci - permangono gravi elementi di criticità. «I problemi non riguardano solo le imprese sarde interessate ma anche la Regione - ha spiegato l’assessore - che rischia di perdere finanziamenti comunitari e, allo stesso tempo, di subire un danno d'immagine». Confindustria Sardegna i gironi scorsi aveva chiesto proprio alla Regione e ai suoi rappresentanti un intervento risolutivo che desse finalmente certezze sui tempi di erogazione delle risorse, indispensabili per sostenere le attività produttive del territorio già fortemente provate da lunghi anni di incessante crisi. L’intervento di Paci non si è fatto attendere. «A fronte di una tempistica prevista di due mesi per la gestione della rendicontazione delle spese - scrive il vicepresidente della Regione - si registra, invece, una media di oltre 8 mesi (con punte di 18) con ripercussioni sullo stato di avanzamento della spesa che si attesta ad appena il 49%, depurato delle pratiche revocate, con un avanzamento di appena il 5% negli ultimi 8 mesi, di cui 3% riferibile ad una sola erogazione effettuata nella scorsa settimana. Pochi sopralluoghi e organico scarso rendono poi impossibile ogni interlocuzione».

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