La Nuova Sardegna

Comuni diffidati, scoppia il caso

Comuni diffidati, scoppia il caso

Sui Puc Giuseppe Meloni (Pd) replica ad Erriu, assessore e compagno di partito

09 luglio 2015
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CAGLIARI. La diffida della Giunta ai sette Comuni in ritardo nei Piani urbanistici ha scatenato l’ennesimo caso dentro e fuori la maggioranza di centrosinistra. Era inevitabile che finisse così e i motivi di tanta certezza sono diversi. Questi: fra i sindaci diffidati ci sono anche due consiglieri regionali del Pd (Giuseppe Meloni di Loiri Porto San Paolo e Pietro Cocco per Gonnesa) e poi da sempre l’urbanistica è un campo minato difficile da attraversare indenne da chiunque governi.

La replica. È stato il sindaco e consigliere regionale del Pd Giuseppe Meloni a prendere carta e penna per replicare alla diffida che sta per essergli notificata dall’assessore all’Urbanistica e compagno di partito Cristiano Erriu. «Se questa non fosse una materia seria – scrive – verrebbe da sorridere o comunque ironizzare nel costatare che sono stati sbattuti in prima pagina proprio quei Comuni virtuosi che, anziché restare immobili, hanno avviato con fatti concreti le procedure per adeguare i loro Piani urbanistici a quello paesaggistico regionale del 2006». Dopo aver ricostruito il meccanismo che ha portato alla diffida, il consigliere regionale è deciso nello scrivere: «I veri Comuni inadempienti, tra l’altro la maggior parte in Sardegna, invece sono quelli talmente indietro da non aver ancora adottato i Puc nemmeno in via preliminare, cosa che hanno fatto i sette diffidati». Per chiudere con una stoccata verso la casa madre: «Magari scopriremo che la mancata adozione è dovuta a cause non imputabili ai Comuni ma come spesso accade alla negligenza di vari uffici regionali».

La lite. In un altro scenario a incrociare le spade sono stati l’assessore Erriu e Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia. È stato il secondo ad attaccare di prima mattina: «La diffida di Comuni – scrive – è una delle prove che la giunta Pigliaru non ha alcuna intenzione di modificare come aveva annunciato il Piano paesaggistico di Soru. Noi lo avevamo corretto ma il centrosinistra l’ha riesumato con le sue contraddizioni».. La risposta dell’assessore è stata: «Cappellacci continua nel nostalgico tormentone del suo Piano, ma dimentica che è stato presidente di una Giunta che per 5 anni ha tenuto le amministrazioni comunali nell’incertezza, per poi presentare qualcosa ma arrivato comunque fuori tempo massimo». Nello stesso comunicato, Erriu però ha dato ragione a Meloni: «È vero che la diffida è stata inviata ai Comuni più virtuosi perché sia per loro uno stimolo a chiudere l’iter avviato». Ma Cappellacci è tornato all’attacco: «La nostra revisione del Ppr era stata concordata con i territori, loro hanno subito invece il diktat del segretario del Pd Renato Soru».

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