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La Costa Smeralda finisce in vendita

di Guido Piga
La Costa Smeralda finisce in vendita

La notizia gira nei palazzi della Regione. Tra i possibili acquirenti lo sceicco Hamad Al Thani e Karim Aga Khan. Il principe entrerebbe in scena insieme a un grosso industriale italiano il cui nome è top secret

09 luglio 2015
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INVIATO A PORTO CERVO. “In vendita”. Il cartello con questa scritta non c’è, passato il sasso che dà il benvenuto in Costa Smeralda. Eppure questa parola - “vendita” - circola tra Olbia e Porto Cervo, tra Cagliari e Roma, passando per Parigi e Doha. La notiziona è arrivata ieri anche nei palazzi della Regione. I possibili compratori sono due.

Lo sceicco. Uno è Hamad Al Thani (meglio noto come HBJ). Fu lui nel 2012 - quando era primo ministro e soprattutto capo del fondo statale Qia - a voler comprare la Costa Smeralda. Ed è lui che vorrebbe rientrare nella partita, stavolta con una società personale. Ne ha a decine (la più nota è Al Mirqab Capital) e ha molti miliardi a disposizione. Un affare dato come ben avviato e tutto interno al Qatar: la Costa passerebbe dallo Stato a un privato qatariota.

Il principe. Il secondo compratore non ha bisogno di molte presentazioni. Ed è una sorpresa, la vera notizia. Perché è quello dell’Aga Khan. Proprio lui, sì: entrerebbe in scena insieme a un grosso industriale italiano (top secret il nome) per una possibile alleanza - con l’occhio vigile e partecipe del governo Renzi - con il Qatar, dall’aeroporto e Meridiana alla Costa Smeralda.

I dubbi del Qatar. Il paese mediorientale comprò la Costa, con il fondo Qia, per volere di Hamad Al Thani. Con l’arrivo del nuovo emiro nel 2013, Hamad è uscito di scena: non è più primo ministro, non è più capo del fondo Qia. Il nuovo corso dei qatarioti avrebbe qualche riserva sull’affare Costa. Il loro dubbio è: vendere o tenere? Nel primo caso, Hamad Al Thani sarebbe pronto a farsi avanti: a lui la Costa piace moltissimo, (“la ama”, dicono) e ha legami politici solidi ad Arzachena e in Sardegna.

Ma il Qatar ha davanti un’altra opzione: tenere la Costa Smeralda, in società con l’Aga Khan. Un’operazione che è sofisticata. Perché punta a rimettere in vita il sistema Costa Smeralda.

Aeroporto, Meridiana e Costa. Il Governo - il premier Renzi, i ministri Guidi (Sviluppo) e Delrio (Trasporti) - stanno lavorando al salvataggio di Meridiana. Ci sono due contendenti: la low cost easyJet (che vuole solo la compagnia) e Qatar Airways (che vuole Meridiana e aeroporto). Il secondo l’ha trovato proprio il Governo, grazie ai buoni rapporti tra Renzi e il Qatar. I contatti sono in corso ai massimi livelli: e l’Aga Khan ha dato il via libera alla trattativa. Il Qatar può (per legge) arrivare fino al 49% di Alisarda (proprietaria di Meridiana e dell’aeroporto). L’Aga Khan terrebbe il 51%. E la stessa percentuale (invertita) potrebbe essere riproposta per la gestione della Costa Smeralda. Perché l’Aga Khan, ceduto l’aeroporto, avrebbe la marina di Porto Cervo (e non solo). Un ritorno in grande stile, per lui.

Il ruolo della politica. La notizia della vendita della Costa Smeralda (nessun commento dai manager del Qatar, ovviamente) è arrivata a Cagliari, con il consigliere regionale Giuseppe Meloni (Pd) già a caccia di notizie. A Roma circola, eccome. Il deputato Gian Piero Scanu (Pd) segue il dossier. «Il Governo, nel rispetto delle leggi, è impegnatissimo nell’operazione Alisarda. E il Qatar è un partner straordinario per la compagnia aerea, per l’ospedale Mater Olbia, ma anche per altri investimenti. La trattativa in corso è molto delicata, molto rilevante. L’alleanza Qatar-Aga Khan sarebbe splendida. Per tutta la Gallura. Una cosa da sostenere. Perché, insieme, metterebbero l’ospedale, la compagnia aerea, la Costa Smeralda e - questo è un altro dossier recentissimo - anche le opere del’ex G8 alla Maddalena. Si ricreerebbe un sistema turistico integrato unico nel Mediterraneo. Con due figure di prestigio come il Qatar e l’Aga Khan».

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