La Nuova Sardegna

CAGLIARI. Voleva tentare il suicidio chiuso in bagno con un coltello. L’allarme è scattato in via Besta al terzo piano dove un disoccupato di 51 anni molto conosciuto in città si è asserragliato nel bagno di casa dopo, pare un litigio con un familiare. La disperazione avrebbe assalito l’uomo che, a un tratto, si è anche affacciato dalla finestra con una pistola in mano. La pistola era un giocattolo, non poteva fare del male a nessuno, ma i residenti che si erano radunati sul marciapiede sono comunque stati inviatti ad andarsene dai carabinieri che si sono presentati in forze. C’era lo stesso nucleo che due giorni prima a San Giovanni Suergiu aveva convinto ad arrendersi dopo 18 ore di trattativa il fisico nucleare francese che si era chiuso in casa armato fino ai denti e minacciava di sparare contro chiunque si fosse avvicinato. Erano di genere diverso i problemi che il maresciallo capo Gianluca Miscali , il capitano Michele Cappa e il colonnello Ivan Giorno hanno dovuto affrontare ieri in via Basta. In particolare il negoziatore, Miscali, ha parlato a lungo attraverso la porta con il disoccupato che dimostrava una certa fragilità psicologica ed è stato incoraggiato a non aver paura di quel che aveva annunciato, che era possibile tornare indietro e quindi aprire la porta e rientrare in famiglia senza complicazioni.

L’allarme era scattato nel primo pomeriggio quando un familiare dell’uomo ha telefonato ai carabinieri annunciando che il congiunto aveva dichiarato di volersi uccidere e di essersi chiuso in bagno con un’arma.

I carabinieri non hanno forzato la porta per timore che l’uomo compisse qualche gesto estremo e si sono affidati al negoziatore che ha cercato di sondare la situazione. C’è voluto un po’ di tempo ma alla fine la situazione si è normalizzata e l’uomo ha annunciato di voler desistere dal suo proposito.