La Nuova Sardegna

L’insularità costa all’isola 660 milioni

di Luca Fiori
L’insularità costa all’isola 660 milioni

Uno studio del Crenos rivela che la Sardegna è a una distanza virtuale dalla penisola maggiore rispetto a quella reale

14 luglio 2015
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. L’insularità costa alla Sardegna 660 milioni di euro all’anno solo sul fronte dei trasporti. È questo uno dei dati emersi dalla ricerca del Crenos, centro ricerche economiche nord e sud, sull’analisi dei costi economici addizionali attribuibili allo stato di insularità, illustrata ieri a Cagliari. Stando a quanto spiegato dai diversi relatori, analizzando il sistema dei trasporti - frequenza dei collegamenti, ore di attesa per l’imbarco e lo sbarco - la Sardegna è a una distanza virtuale dal continente maggiore rispetto a quella reale.

Lo studio sulla base di alcuni indicatori calcola matematicamente spazio e denaro che si consumano in più rispetto a una rete di collegamento senza il mare di mezzo.

La Sardegna - è emerso dalla ricerca - deve coprire 323 chilometri in più rispetto a un'altra regione sulla «terraferma». E spende circa 660 milioni di euro in più all'anno. Costo dovuto al fatto che questa distanza reale è una realtà virtuale molto più lunga. Per l'esattezza con circa 286 milioni in più per le merci e 347 milioni per i passeggeri. I risultati della ricerca sono stati spiegati dagli esperti dell'Università di Cagliari che hanno condotto lo studio Italo Meloni e Benedetta Sanjust di Teulada.

Da Olbia a Civitavecchia, ad esempio, la distanza reale è di 230 chilometri. Ma in mezzo c'è il mare. E, chi deve raggiungere il Lazio o trasportare le merci in «continente», ha bisogno di salire su una nave. Con un tragitto che non è certo paragonabile a un Cagliari-Porto Torres con un tempo di percorrenza di due-tre ore. Anche da questa considerazione nasce lo studio presentato ieri. Risultato? Quei 230 chilometri devono essere più che raddoppiati.

Con la Sardegna che, in una ipotetica cartina geografica (disegnata dallo studio) si ritrova «scalciata» dallo stivale verso l'Africa a 553 chilometri dalle coste del Lazio. «Noi partiamo dal tempo che occorre per il collegamento marittimo tra Olbia e Civitavecchia - ha spiegato Meloni - tenendo presenti anche alcune variabili. Ad esempio che si debba partire per forza da un certo posto e a un certo orario». Ed ecco la domanda e il tentativo di dare una risposta: ipotizzando che una persona viaggi a 60 chilometri all'ora con la propria auto quanti chilometri percorre nel tempo che occorre per il percorso con il traghetto? E poi quanto costano tempo e chilometri in più?. «Il convegno - ha sottolineato Anna Maria Pinna dell'Ateneo di Cagliari - è la parte finale di uno studio durato due anni. La Sardegna, non solo per i trasporti ma anche per l'energia, paga il prezzo di non essere agganciata a un network. Prendendo un esempio del passato, non è un caso che la ferrovia qui sia arrivata così tardi». Il caso Sardegna è stato studiato e confrontato con altre ventidue isole.

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative