La Nuova Sardegna

Il capo di Stato maggiore: «Teulada irrinunciabile»

Il capo di Stato maggiore: «Teulada irrinunciabile»

I vertici della Difesa al Senato: «Non lasceremo il poligono nell’isola» Posizione strategica non negoziabile nonostante eventuali rischi per la salute

17 luglio 2015
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TEULADA. Altro che contrazione delle servitù con le stellette in Sardegna: i vertici del ministero hanno detto chiaro e tondo in parlamento che non vogliono rinunciare al poligono di Teulada. E tutto ciò nonostante possibili rischi per la salute. Questa una delle dichiarazioni rese dinanzi alla commissione Difesa del Senato dal capo di Stato maggiore dell’esercito, Danilo Errico. Inoltre il resoconto dell’audizione del generale, che nell’isola sta già suscitando reazioni e proteste, ha posto in luce che «il sistema di poligoni nazionale è già a livello di mera sufficienza e non ulteriormente comprimibile».

«Il poligono di Capo Teulada è il più importante, in quanto è l’unico che consente all’esercito l’approntamento unitario e l’amalgama di complessi di forze fino a livello gruppo tattico: gli altri poligoni sono integrativi dell’attività che si svolge a Teulada», ha spiegato ancora a Palazzo Madama il capo di Stato maggiore. Secondo l’alto ufficiale, questa vastissima zona off limits militare della Sardegna sud-occidentale è dunque fondamentale nel quadro generale delle esigenze militare. Non solo. Il suo mantenimento, ha spiegato ancora, va inserito in una situazione nella quale «negli ultimi 15 anni sono statti già stati dismessi più di 50 poligoni/aree addestrative e recentemente ne sono stati proposti ulteriori 5 per la dismissione».

Una zona, va ricordato, che durante le esercitazioni conosce divieti di navigazione e altre interdizioni anche in un’amplissima campana a mare. Il generale, alla domanda “se i militari vengano adeguatamente informati sui rischi per la salute”, il generale ha risposto: «Lo sono correntemente: l’unico limite è dato dalla presenza di eventuali minacce non conosciute».

Teulada “irrinunciabile”? Per il senatore M5S Roberto Cotti, le dichiarazioni del capo di Stato maggiore sono «una beffa completa»: «È preoccupante sentire che la Difesa - sorda a tutte le proteste e alle legittime istanze di riduzione dei poligoni in Sardegna - non intende rinunciare a questo poligono. Anzi, che lo stesso rappresenta il fulcro di tutte le attuali e future attività integrative di addestramento», protesta il parlamentare cagliaritano. «E che dire della notizia appresa in commissione, secondo la quale la Difesa avrebbe rottamato più di 50 poligoni, proponendone più recentemente altri cinque per dismissione?», aggiunge Cotti. «Se la cosa non fosse grave e tragica per noi sardi, verrebbe da ridere».

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