La Nuova Sardegna

Turismo, i mega yacht potranno avvicinarsi alle aree marine protette

L'Eclipse, uno dei più grandi yacht del mondo
L'Eclipse, uno dei più grandi yacht del mondo

Salta il limite delle 2 miglia fissato dal decreto Clini-Passera emesso dopo il disastro della Concordia. Le grandi imbarcazioni da diporto erano equiparate alle navi passeggeri, da crociera e mercantili

17 luglio 2015
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I mega yacht non saranno più obbligati a tenersi distanti oltre le due miglia dalle zone marine protette: potranno avvicinarsi alle più belle e più preziose coste italiane purché rispettino tutte le norme. E saranno sottoposti a costante monitoraggio.

Un provvedimento amministrativo del ministero dei Trasporti, di concerto con quello dell'Ambiente, ha riconosciuto alle grandi imbarcazioni uno status particolare che consente di derogare alla norme contenute nel decreto varato da Corrado Clini, ministro dell'Ambiente nel governo Monti, e Corrado Passera, ministro dello Sviluppo.

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Il decreto Clini-Passera (detto anche decreto Schettino, perché emesso in seguito al disastro della Costa Concordia) equiparava in tutto e per tutto i mega yacht alle navi passeggeri, alle navi da crociera e ai mercantili, prevedendo l'obbligo di navigazione e di eventuale ancoraggio oltre il limite delle due miglia dai confini delle zone marine protette.

«Con il provvedimento interpretativo varato dal ministero - afferma Giovanni Gasparini, presidente della sezione
yacht di Federagenti - si compie un deciso passo in avanti: si riconosce di fatto l'importanza, in aree particolari come la Sardegna e la Liguria che rischiavano di essere tagliate fuori dai benefici del grande turismo nautico, di stabilire nuove regole coerenti con la doppia esigenza primaria di tutelare le aree marine protette, e quella di attirare verso l'Italia flussi, economicamente molto importanti, di diportisti di alta gamma».

Gran parte delle barche è iscritta al registro commerciale, ma alcuni yacht di grandi dimensioni sono iscritte come navi da diporto e pertanto equiparati alle navi da crociera. Nel 2012, dopo l'emissione del decreto, in Sardegna si registrò il caso  di Roman Abramovich, il miliardario russo costretto dalle legge “anti inchini” a stare al largo e limitarsi al bagno nelle acque dell’isola. Col risultato che l’Eclipse, 170 metri con 2 piste di atterraggio per l’elicottero del proprietario del Chelsea, piscina, cinema e altre meraviglie, non potè attraccare in Costa Smeralda.

«Si chiarisce così una situazione che all'inizio della stagione estiva aveva provocato difficoltà di interpretazione per la rigida applicazione di alcuni comandi marittimi», si legge in un comunicato di Ucina, Confindustria nautica, riferendosi al nuovo provvedimento amministrativo varato dal ministero dei Trasporti.

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«Con la circolare - si legge in un comunicato - si chiude positivamente il confronto iniziato da Ucina col ministero competente, chiarendo che il decreto Clini-Passera non si applica al diporto, a prescindere dalle dimensioni delle unità».

«Alcune amministrazioni - sottolinea Ucina - lo hanno inteso come esteso anche alle navi da diporto e questo ha creato problemi per lo scalo dei superyacht in alcune zone del Paese, a cominciare dalla Sardegna. Soprattutto con il traffico di unità di bandiera extra Ue e per le unità adibite a noleggio. La circolare chiarisce ora che il decreto si applica solo al naviglio mercantile e che il diporto ne rimane totalmente escluso a prescindere dalle dimensioni delle unità. La circolare estende l'esclusione anche alle navi classificate come passenger ship, ma che di fatto svolgono attività di diporto, sia privata, sia commerciale».

Il provvedimento prevede che spetti ai comandanti, all’armatore o proprietario e ai raccomandatari che lo rappresentano il compito di redigere una sorta di autocertificazione nella quale si afferma che lo yacht in questione svolge attività di diporto nautico. La dichiarazioni ed eventuali contratti di noleggio saranno inviati al ministero. Entro il 31 dicembre a un determinato indirizzo del ministero verranno convogliate le dichiarazioni asseverate dalle singole autorità marittime e ciò consentirà di creare un collettore unico per una banca dati in costante aggiornamento del diportismo anche internazionale che fruisce delle coste italiane.

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