La Nuova Sardegna

Strada Sassari-Olbia, un treno navetta per aggirare il caos dei cantieri

di Marco Bittau
I lavori in corso nel lotto 9 della Sassari-Olbia
I lavori in corso nel lotto 9 della Sassari-Olbia

Proposta della Camera di commercio alla Regione. L'obiettivo è di ridurre al minimo i pericoli: «Per tre anni i lavori renderanno l’arteria impraticabile»

18 luglio 2015
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OLBIA. Solo un treno-navetta salverà il nord Sardegna dal logorìo della Sassari-Olbia. È la ricetta della Camera di commercio che sul fronte della viabilità-mobilità lancia l’allarme sulla grande strada cantiere, mamma di tutte le opere pubbliche senza fine.

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Nei prossimi mesi e almeno per i prossimi tre anni, quando (si spera) tutti i lotti saranno avviati, il collegamento tra le due città sarà a dir poco proibitivo. Auto e camion attraverseranno pericolosamente una giungla di sensi unici alternati, restringimenti di corsia, camion, ruspe e gru mosse da un piccolo esercito di operai al lavoro.

Tutti in coda, ci vorranno ore per raggiungere Olbia da Sassari e viceversa. Per non parlare del pericolo di incidenti, destinati inevitabilmente ad aumentare. La proposta elaborata dal centro studi della Camera di commercio del nord Sardegna non costa nulla ed è già sul tavolo dell’assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana: velocizzare la linea ferroviaria Sassari-Olbia eliminando tutte o quasi le stazioni intermedie e rivedendo il piano degli orari.

In pratica, un treno-navetta che nel tempo massimo di un’ora e 20 minuti collega le due città, cioè un tempo sicuramente inferiore a quello necessario per la percorrenza in auto lungo la strada-cantiere.

«La proposta del nostro centro studi – dice Massimo Putzu, vice presidente della Camera di commercio e rappresentante del settore Trasporti nel consiglio camerale – riprende il concetto di navetta di cui tanto si discute sul fronte della continuità territoriale aerea tra Cagliari e il continente e poco invece su quello della continuità interna nel nord Sardegna. Con il concorso della Regione, di Rfi, di Trenitalia e delle aziende di trasporto pubblico locale di Sassari e Olbia, a costi molto vicino allo zero, si potrebbe offrire un servizio di qualità per i tantissimi cittadini che oggi sono obbligati all’uso dell’auto o, nella migliore delle ipotesi, al servizio di autobus. Senza sottovalutare la garanzia di un più elevato margine di sicurezza agli automobilisti e alle maestranze impegnate nei cantieri per la costruzione della nuova strada a quattro corsie».

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Il rapporto del centro studi della Camera di commercio (fondamentale il contributo dei componenti galluresi, allora ben quattro, della precedente giunta camerale) è figlio di una elaborazione statistica dei flussi di traffico lungo la Sassari-Olbia. Così si contano da 300 a 500 persone che quotidianamente percorrono nelle due direzioni la strada a bordo di mezzi propri o condivisi. I loro veicoli si sommano ai mezzi pesanti, agli autobus di linea e turistici. Soprattutto si sommano ai veicoli che si immettono sulla strada dalla viabilità locale.

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«Le attuali dimensioni della carreggiata – aggiunge Massimo Putzu – già mal sopportavano la mole di traffico prima dell’avvio dei lavori. Dai prossimi mesi e fino al reale completamento del nuovo tracciato sarà indispensabile alleggerire il carico veicolare sulla tratta sostituendo il treno all’abituale utilizzo dell’auto propria».

L’operazione è possibile, appunto, con la soluzione del treno-navetta, cioè tagliando una serie di fermate intermedie e riducendo in modo considerevole i tempi di percorrenza (massimo un’ora e 20 minuti).

Attualmente Sassari e Olbia sono collegate da sette corse giornaliere dal lunedì al sabato (la domenica e i festivi le corse sono ridotte a sei). Alcune corse prevedono il mitico cambio di treno a Ozieri-Chilivani per consentire le coincidenze da e per Cagliari.

Secondo Trenitalia, la linea viene coperta secondo la modalità del treno regionale, cioè con fermate della durata di un minuto in quattro o cinque stazioni intermedie, più la sosta lunga (anche 11 minuti) a Chilivani. La durata della tratta attualmente varia da un’ora e 40 minuti a un’ora e 51 minuti. Evidente che con il taglio delle fermate intermedie i tempi di percorrenza si possono abbattere di 20 o 30 minuti.

«Non è però solo una questione di tempi – conclude Massimo Putzu – in attesa del Piano regionale dei trasporti, infatti, questa soluzione consente comunque di utilizzare al meglio la rete ferroviaria, ridurre le auto in transito e conseguentemente le emissioni nocive in atmosfera. Per non parlare poi dell’educazione civica all’uso dei mezzi di trasporto pubblici e del treno in particolare».

@marcobittau

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