La Nuova Sardegna

Veleni da eliminare, stop ai continui rinvii «Subito le bonifiche»

di Gianni Bazzoni
Veleni da eliminare, stop ai continui rinvii «Subito le bonifiche»

Le richieste dopo l’emergenza confermata nell’area Sin Soltanto con il risanamento potranno diminuire i rischi

18 luglio 2015
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PORTO TORRES. Le bonifiche dovrebbero essere la prima risposta certa all’emergenza ambientale e sanitaria che esiste nel territorio dell’area Sin di PortoTorres-Sassari, ancora di più dopo l’ennesima conferma - con dati sempre preoccupanti - che giunge dall’aggiornamento dello studio “Sentieri” dell’Istituto superiore della Sanità. Invece manca ancora una data di inizio lavori che tenga conto della complessità di un’azione di risanamento che coinvolge terra, acqua e atmosfera (per la presenza di sostanze volatili).

L’Isde Medici per l’Ambiente, l’Aiea (Associazione italiana esposti amiando) e Medicina democratica hanno sottolineato la gravità di alcuni dati dopo l’indagine su una popolazione di 141.793 abitanti: in soli sei anni si è registrato un +6 per cento di mortalità in generale e per tutte le cause, rispetto alla media regionale. E forse a questo punto - visto come sono andate finora le cose, può essere utile l’istituzione di un Comitato di garanzia, formato da personalità di alto profilo e competenze «per affrontare con strumenti adeguati quella che si configura una emergenza sanitaria e ambientale».

Rispetto alle chiacchiere del passato, ci sono i dati certificati che testimoniano la gravità della situazione, i progetti per alcuni interventi chiave (palte fosfatiche, peci fenoliche, discarica di Minciaredda, darsena dei veleni).

E allora serve che si cominci subito, senza troppi altri giri attorno ai tavoli ministeriali dove - evidentemente - il confronto con le aziende del gruppo Eni non è stato così deciso nel corso degli anni. Ormai non ci sono scorciatoie, la multinazionale non ha mollato i terreni dell’ex Petrolchimico e non ha ancora avviato seriamente un progetto complessivo di bonifica. Su questo si gioca il confronto con la Regione e il territorio che non devono solo agire e pretendere soluzioni, ma anche vigilare.

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