La Nuova Sardegna

Depuratori e fognature, ci sono i soldi

Depuratori e fognature, ci sono i soldi

Accordo tra Egas e Regione, via libera a 108 milioni per 80 interventi: cantieri in Baronia e nel Sassarese

19 luglio 2015
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SASSARI. Oltre 108 milioni di euro per realizzare ottanta progetti che riguardano altrettanti interventi da attuare sui sistemi idrico, fognario e della depurazione. Una boccata d’ossigeno che consentirà di migliorare situazioni decisamente non ottimali in diverse zone dell’isola. I fondi arrivano grazie all’accordo siglato tra l’Egas – Ente di governo d’ambito della Sardegna – e la Regione. Il finanziamento è collegato a due atti aggiuntivi - il quattordicesimo e il quindicesimo - dell’accordo attuativo, i fondi sono inseriti nel quadro strategico nazionale, annualità 2007-2013, con diverse deliberazioni del Cipe. Ora “la palla” passa ad Abbanoa. «L’Egas adesso – spiega il presidente Nicola Sanna – potrà incaricare Abbanoa per la presentazione dei progetti esecutivi. Si tratta di opere considerate fondamentali alla risoluzione delle annose disfunzioni del sistema idrico, fognario e depurativo isolano».

Gli interventi. Il primo accordo, il quattordicesimo atto aggiuntivo, prevede sedici interventi per l’efficientamento delle reti idriche e il sistema di potabilizzazione, per una somma complessiva di 75.650.000 euro. Tra gli interventi più corposi si segnala quello per il riassetto dei lavori di interconnessione con il potabilizzatore di Torpè che prevede un investimento di 22 milioni di euro, quindi quello per il potenziamento dell’impianto di potabilizzazione di Silì-Oristano per 13 milioni di euro. Il secondo accordo siglato tra Egas e Regione, il quindicesimo atto aggiuntivo, prevede due tipologie distinte di intervento, per una somma di quasi 33 milioni di euro. La prima tipologia è relativa al settore idrico e prevede 15 interventi per un investimento di oltre 12 milioni; la seconda tipologia riguarda il settore fognario e depurativo e prevede 49 interventi per un investimento di quasi 21 milioni di euro. Tra gli interventi più importanti figurano quelli su Sassari, Cagliari, Siniscola, Bosa, Villacidro, Macomer, Lodè, Bortigali, Bono, nella zona industriale di Tempio e in quella di Iglesias, quindi ancora a Giba, San Teodoro, Cuglieri, Golfo Aranci, Olbia, Palau, Meana Sardo, Illorai, Esterzili e Villasalto.

I progetti. La quota maggiore dei finanziamenti è destinato a interventi finalizzati a migliorare i sistemi di potabilizzazione. Al momento gli impianti presenti nell’isola sono 45. La Sardegna detiene un record poco prestigioso: l’85 per cento dell’acqua arriva da invasi artificiali ed è molto sporca. Per questo, prima di essere immessa nelle reti, deve essere adeguatamente trattata. Lo stato precario delle reti – vecchie e foderate di metalli, come ferro e alluminio – spesso vanifica il trattamento e obbliga a emettere ordinanze di non potabilità dell’acqua. Un problema che rischia di diventare cronico in alcune realtà, come Sassari, Porto Torres e Siniscola in attesa dell’avvio dei lavori di rifacimento delle reti per i quali Abbanoa ha programmato una spesa complessiva di 500milioni di euro.

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