La Nuova Sardegna

A Borore 400 in piazza per Ghisu

di Tito Giuseppe Tola
A Borore 400 in piazza per Ghisu

I compaesani del sindaco ai domiciliari hanno manifestato per le vie del paese

21 luglio 2015
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BORORE. I cittadini che poco più di un mese fa lo hanno eletto per la quarta volta sindaco di Borore ieri si sono riuniti di fronte a casa di Tore Ghisu, agli arresti domiciliari dalla scorsa settimana, per lanciare all’ex sindaco un messaggio di solidarietà in un momento difficile della sua vita. Benché fosse già ora di cena, in via Spanu di fronte a casa di Tore Ghisu c’erano non meno di 400 persone. Alcune con dei cartelli. «Tore, sappiamo chi sei», «Siamo uniti e solidali». Queste le scritte dei cartelli che i cittadini in prima fila esponevano verso la casa dell’ex sindaco. Che alla fine si è intravisto quando è uscito, accompagnato dall’avvocato Gianfranco Siuni, sul pianerottolo della scala esterna per aprire ai carabinieri. Un sorriso e un cenno di saluto con la mano verso i concittadini e poi è rientrato nell’appartamento. Fra quanti hanno manifestato c’erano intere famiglie, gente uscita appositamente di casa in risposta al tam tam degli sms che da domenica invitava tutti alla solidarietà. C’erano gli amministratori comunali che con Ghisu sono stai eletti poco più di un mese fa e c’erano tutti i sindaci dei comuni del Marghine. Quella che si è svolta ieri a Borore è una manifestazione spontanea. Non ci hanno messo mano gruppi o partiti. Qualcuno ha avuto l’idea, l’ha comunicata agli amici, che hanno aderito, e la voce si è sparsa in modo virale incontrando il consenso della gente. «Sono venuto per esprimere solidarietà a Tore Ghisu – ha detto il sindaco di Macomer, Antonio Succu, – tutti siamo qui per dirgli che non è solo. La proposta di utilizzare gli ex tessili un progetto di manutenzione e cura del patrimonio archeologico è sua. Senza la sua figura il Marghine è depotenziato». A Borore si pone ora il problema della gestione del comune. Il commissario sarà nominato fra circa venti giorni. Il comune non ha neppure il segretario comunale. Le funzioni di capo dell’amministrazione e ufficiale di governo sono state affidate al vice sindaco Mario Trazzi in attesa del commissario. Probabilmente si andrà a votare nella primavera del 2016. Gli eletti e si simpatizzanti della lista Borore 2.0 nella quale era stato eletto Tore Ghisu si sono riuniti domenica per un esame della situazione. In un comunicato diffuso al termine dell’incontro, si manifesta solidarietà e stima all’ex sindaco. «La conclusione prematura del mandato e la modalità con cui è avvenuta – si legge –, rappresenta sicuramente un fatto grave che procurerà conseguenze negative di tipo politico, sociale ed economico per il nostro comune e la nostra comunità». Infine l’auspicio che il paese sappia recuperare l’unità e che «Borore ne sappia uscire come comunità, fornendo tutto il supporto necessario al commissario e provando a costruire fin dalle prossime settimane una nuova fase politica che veda tutte le organizzazioni e associazioni locali e tutti i cittadini pronti a lavorare assieme con spirito collaborativo».

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