La Nuova Sardegna

Moby, sì alla commissione d’inchiesta

di Pier Giorgio Pinna
Moby, sì alla commissione d’inchiesta

Via alle indagini parlamentari, adesso si scaverà nei misteri nascosti per 24 anni dietro il disastro al largo di Livorno

23 luglio 2015
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SASSARI. Misteri, depistaggi, intrighi. Ma ora sarà la commissione d’inchiesta istituita al Senato a fare luce sulla tragedia del Moby Prince. Un disastro avvenuto al largo di Livorno sul quale molti italiani da 24 anni attendono risposte certe, definitive. Così come le aspettano i familiari dei 30 sardi bruciati vivi dopo la collisione del traghetto, diretto a Olbia, con una petroliera dell’Agip. Ieri alle 18.45 voto unanime nell’aula di Palazzo Madama, a poche ore dal via libera dato in mattinata nella conferenza dei capigruppo: 228 i senatori a favore della commissione monocamerale, nessun astenuto o contrario.

La posizione di Sel. «È un giorno davvero importante per le istituzioni democratiche»: questo il primo commento di Luciano Uras, che ha esultato assieme a tutti i compagni di Sinistra Ecologia e Libertà. «Siamo certi», ha spiegato, «che si debba finalmente squarciare la nebbia nella quale per troppo tempo si è confusa la tragica dinamica della strage». Poco prima era stato proprio Uras a parlare in aula per dichiarare le intenzioni di voto del gruppo Misto-Sel: «Lo facciamo ricordando le vittime e i loro familiari: dobbiamo rendere decifrabile l’intera catena degli avvenimenti di quella notte. Ringraziamo il Senato e tutti i senatori, e lei, signor presidente Pietro Grasso, per l'impegno che ha voluto spendere su questo tema, uno dei tanti che hanno bisogno di verità. E pensiamo che il lavoro della commissione riuscirà a collegare ancora meglio e di più le istituzioni democratiche ai cittadini».

Le reazioni nel Pd. Tra i democratici il capogruppo Luigi Zanda ha chiesto a Silvio Lai, proprio in quanto sardo, di dar conto della posizione favorevole del Pd alla svolta. «Sono convinto che ci siano molti elementi nuovi e segnali importanti che vanno colti, fatti che non sono stati presi in considerazione durante il percorso giudiziario – ha puntualizzato il senatore sassarese – Stiamo prendendo un impegno in una legislatura che ha visto il presidente del Consiglio Matteo Renzi compiere scelte inedite, rispetto a documenti secretati, a informazioni e dati che sino a questo momento non era stato possibile prendere in considerazione. Quindi, è una fase che può portare a verità finora non rappresentate. Un impegno preso dal Pd, confermato nei giorni scorsi, e adesso rispettato». «Ma anche una risposta a qualche inutile polemica e ad alcune immotivate accuse – ha proseguito Silvio Lai – C’è un debito nei confronti dei familiari delle vittime di quella tragedia rimasta senza colpevoli, come hanno detto in tanti, senza responsabilità e senza risposte» «Quelle ferite aperte hanno portato le associazioni dei familiari a tenere sempre sveglia la coscienza di ciascuno di noi, delle istituzioni, della politica». ha aggiunto l’esponente dem. Convinto, come ha detto ancora, «che uno Stato che si rispetti non può lasciare indietro neppure uno dei propri figli». «Tante le ipotesi che la commissione dovrà vagliare, perché sono troppe le questioni sui perché della collisione, ma soprattutto su quel che è successo dopo lo scontro: non può essere sufficiente il giudizio sull'errore umano», ha concluso Lai.

I primi a mobilitarsi. Sempre attivi nel pressare per l’accelerazione dell’iter alle Camere, in questi anni, il figlio del comandante, Luchino Chessa («Un giorno storico: il nostro compito sarà quello di dare il nostro massimo contributo, sia umano che tecnico, ma anche quello di vigilare che tutto vada avanti secondo le linee che la Commissione si dovrà dare») e il deputato di Sel Michele Piras. Così come i parenti di tutte le vittime. «È un fatto estremamente positivo, l'inizio di un percorso, che sappiamo difficile, nella ricerca delle responsabilità su quanto è accaduto»: con queste parole, Loris Rispoli, presidente dell'Associazione 140, ha commentato il voto. «Siamo davvero grati a tutti quei parlamentari che si sono adoperati per questo risultato», ha voluto aggiungere. E lo stesso Michele Piras non ha trattenuto la gioia: «Ottima notizia. Certo, sarebbe stato preferibile agire prima, visto che alla Camera avevo presentato una richiesta simile quasi due anni fa. Ma oggi sono felicissimo. E voglio idealmente abbracciare i parenti delle vittime che vedono riaprirsi un po’ di speranza».

Il presidente. Soddisfatto a fine serata lo stesso Pietro Grasso: «La ricerca della verità fa un passo importante proprio grazie all’istituzione della commissione approvata dall’assemblea all’unanimità».

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