La Nuova Sardegna

Soldi della droga riciclati: 22 sotto accusa

Soldi della droga riciclati: 22 sotto accusa

Chiusa l’inchiesta della Dda, indagati insieme a un pluripregiudicato anche un avvocato cagliaritano e una commercialista

23 luglio 2015
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CAGLIARI. Un giro di denaro sporco, il ricavato di un traffico di droga, riciclato in appartamenti, automobili, fino a ricevute del Lotto usate per trasformare soldi illegali in vincite: dopo quattro anni di indagini l’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia è chiusa e ieri il pm Guido Pani ha fatto notificare gli avvisi ai ventidue indagati. Personaggio chiave della vicenda, che parte nel 2009 e arriva fino al 2013 tra arresti e sequestri di immobili, è il cagliaritano Fabio Podda (37 anni) pluripregiudicato per reati legati al traffico di stupefacenti, difeso da Riccardo Floris. Ma nell’elenco del 415 bis compare anche il nome dell’avvocato penalista cagliaritano Marco Fausto Piras (51 anni), più volte consigliere comunale nel capoluogo, che deve rispondere di reati gravissimi, dal riciclaggio aggravato al trasferimento fraudolento di valori. Le accuse che il pm Pani contesta al legale - difeso dal collega Agostinangelo Marras - riguardano alcune operazioni immobiliari e finanziarie per 270 mila euro messe in atto, stando all’imputazione, per nascondere la provenienza del denaro, frutto del traffico. Piras - a leggere il capo d’imputazione - il 10 febbraio 2009 avrebbe firmato un contratto di compravendita per due appartamenti di via Marrubiu a Quartucciu con l’imprenditrice edile cagliaritana Monica Serra (47 anni) - indagata anche lei per impiego di denaro di provenienza illecita in concorso col marito Fernando Contini (50 anni) - con l’obbiettivo di nascondere la provenienza dei soldi. Stando alle accuse, l’avvocato Piras avrebbe poi evitato di registrare il contratto per evitare che l’operazione potesse essere ricondotta a lui. Successivamente il legale avrebbe realizzato un giro di automobili di grossa cilindrata, sette vetture cedute da Contini per 119 mila euro, il cui valore era destinato a coprire il prezzo degli appartamenti finiti attraverso due prestanome a Podda. La seconda imputazione, è invece riferita all’attribuzione della proprietà degli appartamenti ad Alessio Ligas (41 anni) di Cagliari, realizzata anche grazie alla collaborazione della commercialista Monica Milia (45 anni) di Cagliari, coi quali il legale condivide l’accusa di trasferimento fraudolento di valori, estesa dal pm Pani anche a Contini, Podda e al quartese Giulio Collu (38 anni). Del reato di impiego per attività economiche di denaro proveniente da delitto non colposo deve rispondere anche Raimondo Cadelano (69 anni) di Quartu che avrebbe contribuito con 120 mila euro all’operazione immobiliare al centro del riciclaggio, mentre Gianluca Oggiano (46 anni) di Quartu, titolare della ricevitoria Lottomatica di via Grazia Deledda a Cagliari, è accusato di riciclaggio aggravato per aver aiutato Fabio Podda a ripulire 383 mila euro scambiando il denaro con tagliandi vincenti del Lotto, relativi a giocate di altre persone. In sostanza Oggiano, stando alle accuse, cedeva al presunto trafficante le ricevute vincenti e riceveva da Podda i soldi in contanti che infine usava per saldare la vincita ai giocatori.

Sono sotto accusa a vario titolo per la violazione delle misure di prevenzione patrimoniale anche i cagliaritani Marco Pinna (34 anni), Andrea Sanna (41), Marcello Serra (41), Alessandro Soru (41), Clara Tronci (36), Giovanni Sanna (71), Luisella Lai (67), Paola Calabrò (57), Bonaria Amelottini (25), Andrea Argiolas (40), Silvia Piludu (23) e il montenegrino residente a Selargius Maksim Selimovic (36). Gli indagati sono difesi da Piergluigi Concas, Gian Mario Sechi, Riccardo Floris, Antonello Podda, Salvatore Sale, Gianluigi Perra, Agostinangelo Marras e Flavia Coccolone. (m.l)

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