La Nuova Sardegna

Troppo bassa per l’esercito, non per il Tar

di Luca Fiori
Troppo bassa per l’esercito, non per il Tar

Una donna sarda, ingegnere di professione, era stata scartata per l’altezza: ora potrà arruolarsi

23 luglio 2015
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SASSARI. Per l’Esercito italiano era troppo bassa per superare le prove di ammissione e indossare la divisa. Ma lei non si è rassegnata e insieme alla testardaggine - tutta sarda - e una laurea in ingegneria ha messo insieme una serie di motivazioni che hanno convinto il Tar del Lazio a darle ragione e a ribaltare la decisione del ministero della Difesa. La donna, ingegnere di professione, aveva superato tutte le prove previste dalla selezione, ma era stata esclusa perché non raggiungeva il requisito del metro e sessanta di altezza. Una decisione che proprio non poteva sopportare. Così l’aspirante militare, difesa dagli avvocati Antonello Rossi e Luisa Giua Marassi, ha presentato ricorso al tribunale amministrativo che ha annullato l’atto con cui era stata bocciata al concorso per «tenente in forma prefissa, ausiliario del ruolo normale degli ingegneri». Nel motivare la decisione, i giudici amministrativi da un lato hanno messo in evidenza l’illogicità di porre limiti di altezza per un ruolo tecnico, una restrizione che per di più introdurrebbe «una discriminazione arbitraria all’accesso della pubblica funzione in contrasto con l’articolo 3 della Costituzione», poichè «non risulta giustificata da esigenze organizzative dato che gli ingegneri non svolgono attività operative». Dall’altro il Tar ha sottolineato l’anacronisticità delle ragioni storiche che diedero vita al «deficit staturale». Si legge nella sentenza: «Rispetto a determinate mansioni (si pensi, per esempio, alle operazioni all’interno dei carri armati o al paracadutismo da elicottero) e in talune condizioni operative (si pensi agli spazi ristretti degli arerei da combattimento e ricognizione, o anche navi e sommergibili ovvero alle funzioni, ad esempio, del personale medico) appaiono più adatte persone di piccola statura». Alla fine ha vinto la tenacia: l’Esercito dovrà adeguarsi. Del resto se ai militari del passato avessero imposto i limiti di altezza anche Napoleone sarebbe stato scartato.

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