La Nuova Sardegna

«Ex miniere, al via il risanamento»

di Luciano Onnis
«Ex miniere, al via il risanamento»

Dopo l’annuncio della bonifica a Furtei, pressing per l’area di Montevecchio

26 luglio 2015
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FURTEI. Bene, benissimo la bonifica e la messa in sicurezza della dismessa miniera dell’oro di Furtei, ma sarebbe auspicabile esportare lo stesso piano di risanamento ambientale nelle aree ex minerarie di Montevecchio e di Ingurtosu. Lo dice il coordinatore provinciale della Filctem Cgil del Medio Campidano, Emanuele Madeddu, nel commentare positivamente l’esito della Conferenza di servizi sulla ex miniera aurifera di Santu Miali, tenutasi l’altro ieri, con protagonisti l’assessorato regionale dell’Ambiente, i sindaci dei Comuni interessati ( Furtei, Guasila, Segariu e Serrenti), i rappresentanti delle Province di Cagliari e Medio Campidano, i dirigenti di Arpas, Enas e Igea. Risultato: la Conferenza ha approvato il progetto preliminare che prevede azioni risolutive per la bonifica del sito, tra le quali la messa in sicurezza definitiva del bacino sterili, le asportazioni complete delle discariche minerarie, gli interventi sull’area impianti e il riempimento dei vuoti minerari secondo le migliori tecniche disponibili. L’ex giacimento aurifero è diventato nel tempo, dopo l’abbandono delle attività estrattive e la fuga della società mineraria canadese (prima australiana) Sgm, di cui è stato amministratore per qualche tempo Ugo Cappellacci, un’autentica bomba ecologica, con il bacino sterili che da anni rilascia reflui al veleno (arsenico, cianuro, nichel, cadmio) che vanno a infiltrarsi nella falde acquifere che poi scorrono verso il sottosante Campidano. «È stato svolto un lavoro complesso ed intenso per arrivare a questo risultato – ha detto l’assessore dell’Ambiente, Donatella Spano –. Si attende ora in tempi celeri la consegna del progetto definitivo che consentirà l’utilizzo delle risorse disponibili per il risanamento e il completo ripristino ambientale del territorio». Alla soddisfazione dell’assessore Spano, ha fatto poi seguito il commento del sindacato. «L’approvazione del progetto preliminare di bonifica, propedeutico agli interventi che saranno attuati a Furtei – ha affermato Emanuele Madeddu –, costituisce una buona pratica ed esempio significativo sul metodo e le modalità da seguire per risanare e restituire il territorio alle comunità locali». E ne spiega il perché: «È il frutto di un lungo cammino avviato nel 2010 con le battaglie che portarono noi lavoratori a presidiare per mesi l'area mineraria sia per difendere il lavoro, sia per sollecitare l'avvio di quel programma di interventi che porterà ad effettuare le bonifiche. L’intervento varato è un atto concreto e costituisce un metodo di lavoro da seguire per lo sviluppo del territorio e per il ruolo di Igea come soggetto attuatore per l’espletamento dei lavori di messa in sicurezza prima e di bonifica poi».

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