La Nuova Sardegna

Gairo, giallo nell’omicidio c’è un buco di oltre 10 ore

di Valeria Gianoglio
Gairo, giallo nell’omicidio c’è un buco di oltre 10 ore

Il killer ha agito alle prime ore del mattino, ma il corpo è stato trovato dopo le 21 la moglie: mi aveva detto che sarebbe tornato presto, ma ho atteso invano

28 luglio 2015
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INVIATO A GAIRO. «Vado alla porcilaia, ci vediamo più tardi, magari andiamo al mare». Circondata dall’abbraccio dei suoi parenti più stretti, al numero 35 delle stradine assolate che a Gairo chiamano “vie basse” del piano regolatore, e in attesa che il pm Luisa D’Innella gli restituisca almeno una salma sulla quale piangere, Daniela Boi, seduta in una stanza in penombra, non si stanca di ripetere le ultime parole che il marito Massimiliano Langiu le ha detto domenica mattina, varcando il portone di casa. «Ci vediamo più tardi», le aveva detto l’allevatore e piccolo imprenditore edile, preannunciando un ritorno anticipato e irrituale per i giorni feriali, ma normale per quelli di festa. Ma poi passano i minuti, passano le ore, passa l’intera mattina e anche il pomeriggio, e del marito Massimiliano, sposato appena qualche mese fa, dopo una storia d’amore culminata con la nascita di una bella bambina, nemmeno l’ombra. Altro che fuga verso il vicino mare, altro che domenica trascorsa in famiglia. Nemmeno una telefonata, un cenno pur vago, un messaggio rincuorante. Dalle 9.30 di domenica mattina, il giovane imprenditore non risponde più al cellulare, e per le successive 11 ore circa, Daniela Boi dovrà affrontare l’acuto tormento di chi non sa che fine abbia fatto l’uomo della sua vita. «Quando è uscito era sereno, come sempre. Poi ho visto che non tornava ma non sapevo a chi chiedere – ha spiegato la giovane donna ai carabinieri della compagnia di Jerzu – era domenica, in paese non c’erano molte persone, e senza un fuoristrada o una macchina adatta nelle campagna dove sta la porcilaia di Massimiliano non si riesce proprio ad arrivare». Ed è proprio su questo black-out di più di 11 ore che si stanno concentrando le indagini dei carabinieri della compagnia di Jerzu, guidati dal capitano Giuseppe Merola. Perché gli stessi investigatori, coordinati dal pm del Procura di Lanusei, Luisa D’Innella, a differenza di quanto era sembrato subito dopo la scoperta del delitto, sono convinti che Massimiliano Langiu abbia incontrato il suo killer a metà di domenica mattina. E in quel momento sia stato ucciso. Il suo corpo, dunque, straziato dalle due fucilate esplose verso la testa, è rimasto a terra, immerso in un lago di sangue per diverso tempo senza che nessuno se ne accorgesse. E se anche qualcuno se ne fosse accorto, ha tenuto la bocca ben cucita. Certo è che l’allarme che segnala la presenza di un corpo nelle campagne di Spallana Is Illius ai carabinieri arriva solo intorno alle 21, molte ore dopo l’uscita del giovane di 27 anni da casa. A trovare il corpo del giovane è un amico di famiglia, allertato dalla moglie di Langiu, Daniela. Cosa sia accaduto esattamente nel mezzo, al momento nessuno lo sa con certezza. L’unica certezza, al momento, sono le due fucilate che gli hanno spezzato per sempre la vita e lo hanno strappato con violenza all’amore della moglie, della figlia, e dei suoi genitori. L’autopsia che verrà eseguita questa mattina all’ospedale di Lanusei, potrebbe dare una conferma e stabilire che il piccolo imprenditore edile è stato ucciso diverse ore prima del ritrovamento del suo corpo. E se da un lato, la scienza medica dirà la sua e fornirà alcune risposte, dall’altro lato, tuttavia, restano tante altre incognite legate alla morte di Massimiliano Langiu. A cominciare dal movente per finire poi con il numero dei killer. Ma alla famiglia, in fondo, per ora poco importa saperlo: l’unico dato che importa, e che la moglie Daniela, la mamma Miranda Cucca e il papà Uccio, toccano con mano in queste ore è il fatto che Massimiliano non c’è più. E così, ieri mattina, al numero 35 delle vie basse di Gairo, nell’appartamento al primo piano della palazzina dove vivono i Langiu, c’è spazio solo per le lacrime e il dolore, nell’attesa del funerale che si dovrebbe tenere questo pomeriggio nella chiesa parrocchiale.

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