La Nuova Sardegna

I vigili: «Mancano sempre uomini e mezzi»

I vigili: «Mancano sempre uomini e mezzi»

Cgil, Cisl e Confsal: martedì ci siamo mobilitati in forze, ma le difficoltà generali restano tutte

30 luglio 2015
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SASSARI. L'emergenza roghi si conferma: i primi incubi estivi fanno riemergere allarmi già lanciati a inizio stagione. «La giornata di martedì dimostra che finora non abbiamo sollevato Sos infondati _ dicono i sindacalisti dei pompieri _ Nonostante la mobilitazione del Corpo dei vigili e dell'intera macchina generale degli interventi, in Sardegna si può fare molto di più: arginare i pericoli per la popolazione e i turisti dev'essere l'obiettivo di tutti».

Pubbliche denunce. Le difficoltà sul campo sono parecchie. Cgil, Cisl e Confsal le elencano in un baleno, così come avevano fatto fin da giugno. Le autopompe? «Poche e vecchie». I fuoristrada? «Quando ci sono, e ormai è raro averli, si rivelano del tutto inadeguati a fronteggiare i roghi nei boschi». «Poi c'è la mancanza di presìdi stabili dei vigili sui territori più esposti, quest'anno sostituiti da una task force mobile», aggiungono i rappresentanti dei pompieri. Infine, «l'insufficienza dei fondi previsti dalla convenzione con la Regione», stabiliti in 600mila euro, stessa somma del 2014.

Stime e giudizi. Nino Manca, dirigente della Fns Cisl, conferma le carenze già segnalate. «Ci si deve porre qualche interrogativo anche sul perché certi incendi di sviluppino sempre in Gallura: e se questi roghi fossero scoppiati dopo le 20, i guai sarebbe stati maggiori perché dopo quell'ora di fatto restiamo operativi solo noi vigili _ spiega _ In questo caso la mobilitazione c'è stata. Da parte di tutti. A conferma di come i pompieri restino in attività permanente 24 ore su 24. Impegno e dedizione tuttavia non cancellano lo sfondo generale: dalla mancanza di fondi per comprare i nuovi fuoristrada al fatto che le autopompe inviate di recente dalla Campania sono utilizzabili solamente nelle realtà urbane, non in strade impervie».

L’allarme. «Insomma, noi abbiano risposto, come sempre, e la stessa Cisl ha fatto i modo che i colleghi fuori servizio rientrassero al lavoro o potessero essere richiamati dalle ferie, ma tutte le deficienze di sistema permangono _ avverte Manca _ E nel frattempo sappiamo dai bollettini che ci attendono presto altre giornate a rischio».

Il caso. «Martedì in Gallura si è potuto fare il massimo con tutte le forze in campo, che restano comunque lontane da essere idonee in termini di uomini e di mezzi _ osserva per la Confsal il segretario regionale Salvatore Sanna _ A ogni modo la mobilitazione è stata grande, con decine di veicoli operativi. E più in generale la macchina degli spegnimenti ha funzionato. Ma evidentemente la giunta regionale è convinta che i vigili possano a lavorare a cottimo. E invece, nell'interesse dei cittadini, noi abbiamo bisogno di basi durature nell'intera isola, una task force mobile da sola non basta». Secondo Sanna la copertura del servizio contro i roghi boschivi andrebbe poi garantita, anche da parte dei pompieri per il periodo che va dal primo giugno alla fine di settembre. «E rafforzata soprattutto nelle settimane in cui è più massiccia la presenza turistica», rimarca.

Proteste. «Dalla Regione arrivano comunque segnali tutt'altro che distensivi: dopo le richieste da noi fatte a inizio stagione e la discussione che ne è scaturita, non mi pare ci sia alcuna volontà di sotterrare l'ascia di guerra», dichiara da Sassari Roberto Maninchedda, Cgil. «In realtà noi vigili continuiamo a occuparci d'estate dei problemi che dobbiamo affrontare tutto l'anno: azioni di soccorso a 360 gradi, fatte non solo di lotta ai roghi, ma di contrasto nei confronti di qualsiasi emergenza, dagli sversamenti di materiali inquinanti al rilascio di sostanze pericolose, dagli incidenti domestici a quelli stradali _ prosegue _ Ma in un quadro articolato e complesso come questo saltano le statistiche e gli indicatori ministeriali basati su estensione territoriale, densità demografica e numero di stabilimenti industriali: perché, per via dei turisti, il numero degli abitanti cresce in maniera considerevole e di conseguenza aumentano i pericoli».

Appelli. «Ecco, proprio alla luce di giornate come martedì, voglio ribadire che il dialogo è alla base di tutto – conclude Maninchedda – Per combattere gli incendiari, che attaccano scientificamente nelle zone dove sanno siamo più esposti, ci vogliono forze e mezzi adeguati. In tutti i casi, un sistema efficiente e organizzato lo dobbiamo ai cittadini, gli stessi che versano le tasse e diversamente rischiano di pagare prezzi troppo elevati per inadeguatezze del servizio generale». (Pier Giorgio Pinna)

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