La Nuova Sardegna

Piano energetico

Confapi: «In attesa del metano il governo raddoppi il bonus»

Confapi: «In attesa del metano il governo raddoppi il bonus»

CAGLIARI. Nell’attesa che arrivi il metano, il Governo deve riconoscere alla Sardegna il raddoppio del bonus previsto della carbon tax, da 35 a 75 milioni, perché l’isola ha necessità di ritornare a...

01 agosto 2015
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CAGLIARI. Nell’attesa che arrivi il metano, il Governo deve riconoscere alla Sardegna il raddoppio del bonus previsto della carbon tax, da 35 a 75 milioni, perché l’isola ha necessità di ritornare a essere competitiva. È questa una delle richieste presentate dalla Confapi, la confederazione delle piccole e medie imprese, all’assessore all’Industria Maria Grazia Piras, nel vertice sul piano energetico. A ribadirlo è il presidente dell’associazione, Gianfrancesco Lecca (nella foto): «Le linee guida del Piano vanno bene nella sostanza – dice – ma la scelta di far arrivare in Sardegna il gas naturale liquido deve essere una priorità». I tempi per realizzare il progetto metano dovranno essere rapidi: «Prima di tutto – continua Lecca – imprese e famiglie sarde devono essere messe nelle condizioni di pagare meno l’energia e con il raddoppio della carbon tax saremmo allo stesso livello del costo in carico alle altre regioni. Spetta alla Giunta fare pressioni sul Governo per far sì che il super bonus ci sia riconosciuto nel periodo di transizione». Per la Confapi è indispensabile anche portarsi avanti col lavoro: «Non possiamo pensare – dice Lecca – di far arrivare il gas liquido e poi scoprire che la rete di distribuzione non c’è dappertutto nei 38 distretti in cui è stata divisa la sardegna». Per questo l’associazione delle piccole imprese ha proposto all’assessore una task force che porti avanti l’investimento: «Servono tempi certi e anche decisioni rapide sulla scelta fra i due gassificatori a Sarroch e Porto Torres oppure la rete dei depositi costieri. Dobbiamo essere veloci nelle decisioni, altrimenti rischiamo di non riuscire a salire sul treno di quella leggera ripresa economica che sembra esserci».

Nell’incontro, la Confapi ha affrontato anche il tema caldo delle ricerche di nuove fonti energetiche nel sottosuolo: «Nel rispetto dell’ambiente e dell’agroalimentare, la Regione dovrebbe incaricare un’istituzione indipendente di verificare se i giacimenti esistono. Non possiamo permetterci di dire no a priori».

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