La Nuova Sardegna

Piano energetico, il metano prima di tutto

Seppure con diversi giudizi sulle linee guida Confindustria e sindacati chiedono tempi certi alla Giunta

03 agosto 2015
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CAGLIARI. Il piano energetico presentato dall’assessore all’Industria Maria Grazia Piras piace e non piace. I giudizi finora sono tutti con riserva e non tanto sull’intelaiatura (leggi microfotovoltaico e risparmi d’ogni tipo) quanto sui tempi della metanizzazione. La Confindustria, col presidente regionale Alberto Scanu ad esempio ha detto: «Serve un progetto chiaro che non c’è ancora. D’accordo sui rigassificatori a Sarroch e a Porto Torres e anche alla dorsale per far arrivare il gas dappertutto, ma nel frattempo vanno costruiti anche diversi depositi costieri altrimenti il gas in Sardegna diventerà un privilegio per pochi». Per Michele Carrus, segretario generale della Cgil, invece la scelta dei depositi costieri è sbagliata per due motivi: «Senza la rete di distribuzione, la cosiddetta dorsale, l’impatto ambientale sarebbe devastante con chissà quanti automezzi aventi e indietro per distribuire il gas e poi sarebbe anche una scelta antieconomica». Per il sindacato, le priorità devono essere due: costruire uno o più rigassificatori, da realizzare con una società mista pubblico-privata, e poi subito dopo dare inizio al cantiere per la dorsale. A questo punto, a parte le sceklte sui progetti, a tenere banco è il problema dei tempi. Per Oriana Putzolu, segretario regionale della Cisl, «è evidente che spetta alla Giunta dettare il cronoprogramma. Altrimenti sarà forte il rischio che la metanizzazione della sardegna rimanga solo un enunciato». È questa la posizione anche dei sindacati categoria che per il gas naturale liquido hanno sollecitato all’assessore una corsia preferenziale. «Una bolletta energetica meno cara – hanno detto – è possibile solo se sarà massimo l’impegno per far arrivare il gas in tempi ragionevoli. Mentre non è pensabile che la metanizzazione finisca per essere solo una delle tante voci delle linee guida del piano energetico regionale».

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