La Nuova Sardegna

cinema

Le fate delle leggende sarde volano con l’animazione 3D

di Fabio Canessa
Le fate delle leggende sarde volano con l’animazione 3D

Il progetto “Alba delle janas”, con la raccolta di fondi in crowdfunding, darà vita a un cortometraggio

07 agosto 2015
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Delle janas così nessuno le aveva mai immaginate. Le fate che popolano le leggende sarde nel progetto dell'associazione Muvis assumono una fisionomia che ricorda un po' quella delle creature blu di “Avatar”, il noto film di fantascienza. Con il kolossal di James Cameron hanno in comune anche il 3D, usato per animare i personaggi presenti nella storia ideata da Mariangela Corda e Grazia Serci, due operatrici culturali dalle quali parte “Alba delle janas”. Una storia che ha preso forma in un cortometraggio, con la regia di Daniele Pagella e i disegni Riccardo Atzeni trasformati in animazione dal lavoro dello studio cagliaritano Rendering. Al momento si può vedere il teaser (sul sito associazionemuvis.org), mentre il corto dovrebbe essere pronto per metà settembre.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:regione:1.11899644:Video:https://video.gelocal.it/lanuovasardegna/locale/il-teaser-di-alba-delle-janas/44755/44869]]

«Nello stesso periodo - sottolinea Mariangela Corda - lanceremo una campagna di crowdfunding perché l’idea è trovare fondi per poter realizzare almeno altri due corti. Vogliamo divulgare, con un linguaggio avvincente come quello dell’animazione, storia e leggende della Sardegna. Rendere in immagini i racconti che di solito facciamo nelle visite guidate in diversi siti dell’isola del periodo neolitico e nuragico».

Protagonista è un’archeologa che durante un’escursione su un sito con delle domus de janas si trova coinvolta in un’avventura magica, entrando in contatto con creature del mondo fantastico delle leggende sarde. Miti, racconti della tradizione orale che si intrecciano con le conoscenze scientifiche della preistoria dell’isola. «Dobbiamo ringraziare i ragazzi di Renderingstudio - evidenzia Mariangela Corda - All’inizio, pensando che in Sardegna non ci fossero professionisti del settore che potessero aiutarci, avevano cercato fuori. Poi abbiamo visto una loro ricostruzione del nuraghe Arrubiu di Orroli e siamo andati a trovarli nel loro studio. È nata così la collaborazione per questo progetto al quale teniamo e crediamo molto».

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