La Nuova Sardegna

ambiente

Goletta Verde: «Il mare della Sardegna è sano, ma ci sono 4 criticità»

di Gian Mario Sias
Goletta Verde
Goletta Verde

Punti di costa inquinati sono stati rilevati in tratti circoscritti a Bosa, Alghero, Gonnesa e Quartu

08 agosto 2015
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ALGHERO. Per i sistemi di monitoraggio di Goletta verde, la campagna di Legambiente per controllare lo stato di salute dei mari, le acque possono essere conformi ai parametri di legge, inquinate o fortemente inquinate. In Sardegna, su 27 punti di rilevazione 4 situazioni con presenze batteriche superiori al doppio del consentito, e con ogni probabilità «le cause del forte inquinamento sono scarichi illegali o mal depurati». A denunciarlo è proprio l’organizzazione ambientalista, che nella sala consiliare del Comune ha presentato i risultati complessivi della campagna di indagine condotta sui mari della Sardegna tra il 24 e il 27 luglio.

I punti incriminati sono la foce del lungomare Barcellona di San Giovanni, ad Alghero, il canale Modolo di Turas, a Bosa, il canale Fontanamare di Gonnesa e la foce del rio Foxi, a Quartu. E così, se il vicepresidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, da un lato plaude al buon risultato complessivo registrato, dall’altro esorta la Sardegna «a fare una volta ancora da apripista in Italia sulla tutela ambientale». Tradotto, «Regione e amministrazioni locali vigilino e non abbassino la guardia – dichiara Ciafani – confidiamo che si prosegua su questa strada e si possa far sempre meglio anche sul fronte della depurazione». Il suo è un messaggio chiaro e semplice, il cui destinatario non può che essere Abbanoa. Che pure manifesta soddisfazione per i risultati resi pubblici da Legambiente. «Tutelare il mare della Sardegna: il bilancio positivo di Goletta Verde dà forza al nostro lavoro», è il commento diffuso tramite Twitter dall’amministratore unico, Alessandro Ramazzotti. A darne notizia è un comunicato diffuso dalla società che gestisce i servici idrici, dal quale emerge che «i risultati certificano l’impegno nel preservare i litorali sardi», sostengono in via Straullu, a Nuoro, dov’è la sede di Abbanoa. «Sono 360 gli impianti di depurazione che, grazie al lavoro di 400 operatori, garantiscono ogni giorno la qualità delle acque scaricate in mare».

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Chi non usa mezze misure è Luciano Deriu, della segreteria regionale di Legambiente. «Inutile girarci intorno, quella di Alghero è una emergenza», dice l’attivista, che vive nella Riviera del Corallo e conosce bene la situazione. «Alghero aveva 4 vele e da alcuni anni ne ha perso una a causa della marea gialla – insiste Deriu – ma quello lo potremmo definire più un problema di immagine che di salute in senso stretto». Ora l’inquinamento «è certificato dagli sforamenti di parametri da sud a nord del territorio – denuncia – Occorre un’indagine approfondita da parte di Abbanoa su un sistema che è un colabrodo». Il sindaco di Alghero, Mario Bruno, è insoddisfatto solo a metà: «Il nostro mare è in salute, ci sono dei problemi e lavoriamo per risolverli: senza sottrarci al dovere di chiedere giustizia, vogliamo che siano individuati eventuali responsabili».

L'assessore al turismo Francesco Morandi. «La Sardegna è un' isola parco che mette al centro delle politiche regionali di sviluppo la sostenibilità ambientale, dimensione altamente qualificante della qualità di vita». È il commento dell'assessore al Turismo Francesco Morandi. L'esponente della giunta, che nei giorni scorsi ha seguito dal vivo i prelievi e le analisi sulle acque marine con gli esperti della Goletta, sottolinea «l'importante lavoro di Legambiente, le cui Vele figurano sulla campagna di comunicazione dell'assessorato: parliamo di qualità certificata e valore percepito, non di enunciazioni generiche o di principio». Secondo Morandi, «il turismo ambientale è la principale motivazione al viaggio per più del 40% dei turisti interessati alla Sardegna: perciò insistiamo con convinzione su qualità e sostenibilità di questo prodotto. Non a caso abbiamo appena dato corpo a un progetto con le aree marine protette dell' Isola per la realizzazione di cinque itinerari natura».

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