La Nuova Sardegna

GLI OBIETTIVI»MARIA GRAZIA PIRAS

GLI OBIETTIVI»MARIA GRAZIA PIRAS

SASSARI. «I nostri obiettivi sono evidenti: vogliamo far pagare di meno l’energia, i sardi devono poter contare sulle stesse tariffe applicate nel resto d’Italia». È determinata, e non ne fa mistero,...

10 agosto 2015
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SASSARI. «I nostri obiettivi sono evidenti: vogliamo far pagare di meno l’energia, i sardi devono poter contare sulle stesse tariffe applicate nel resto d’Italia». È determinata, e non ne fa mistero, l’assessore regionale all’Industria, Maria Grazia Piras. Sa bene che in questa fase l’isola si gioca una partita importantissima. Così non la scuotono nemmeno le polemiche che stanno accompagnando le linee guida del piano. «La premessa di tutto, una volta garantiti risparmi per imprese e famiglie, è che uno dei pilastri sarà lo sviluppo delle fonti rinnovabili – spiega – Non più grandi centrali che creino problemi ambientali, solo strutture e impianti destinati per il 50% all’autoconsumo». Tutto questo da portare a termine, s’impegna l’assessore, entro la fine della legislatura: già prima del 2020, 4 anni al massimo. «Anche perché la mancata metanizzazione dell’isola costa ai sardi 400 milioni all’anno», puntualizza Piras.

E i rigassificatori che ruolo avranno?

«Sono confermati: a Porto Torres e a Sarroch. Ma parliamo di stabilimenti con caratteristiche non impattanti per il territorio: mini-rigassificatori, insomma».

Due punti d’arrivo soltanto?

«Più i depositi costieri, con appalti da dare in concessione. E 38 bacini, assieme alle reti per alimentare le città maggiori».

Come funzionerà l’approvvigionamento in termini concreti?

«Il gas liquido arriverà attraverso le metaniere. In un primo momento ci sarà una distribuzione integrata: dai rigassificatori il metano verrà portato verso i depositi attraverso le autobotti e le reti già realizzate. In una seconda fase pensiamo a una copertura completa esclusivamente con tubature».

Un sistema che vede gli ecologisti contrari a grossi poli criogenici per abbassare la temperatura del gas, la gran parte dei sindacati favorevoli con qualche riserva e gli imprenditori con posizioni più articolate.

«Ogni impianto, naturalmente, dovrà ottenere tutte le certificazioni di valutazione ambientale ed essere compatibile col territorio: su questo, lo ripeto, non voglio ci siano dubbi. Per il resto devo sottolineare che fin qui abbiamo delineato solo le linee strategiche. Da ora in poi si parlerà, con il contributo di tutti gli operatori interessati, di scelte più dettagliate e crono-programmi precisi».

La distribuzione sarà capillare?

«Dato che consideriamo fondamentale il metano, intendiamo coprire tutti i centri dell’isola, senza esclusioni».

Anche i paesi montani?

«Credo che sia un percorso più difficile: perfino sulla penisola queste zone sono servite con le autobotti».

Eppure, più in generale, l’idea del trasporto gommato suscita reazioni negative, posto che invece gli imprenditori del settore vedono già il business e non possono che essere d’accordo.

«Anche in questo caso ribadisco il concetto di fondo: noi puntiamo su una rete interna con un polo a nord e uno a sud, più i depositi primari: le reti verranno via via realizzate e alla fine tutti saranno serviti attraverso le condotte».

Sfruttando i progetti ex Galsi esistenti?

«Una dorsale che colleghi i bacini non è da escludere. Vedremo a ogni modo tutte le compatibilità economiche».

Come spunterete tariffe migliori a piano realizzato?

«Il confronto col governo è avviato. I costi delle infrastrutture dovranno ricadere in bolletta su tutti gli italiani, non solo sui sardi. È un principio basilare che rientra nella più complessiva Vertenza Sardegna con Roma».

Quali altri obiettivi ancora si propone il piano?

«L’abbattimento delle emissioni di anidride carbonica per limitare l’effetto serra. Entro il 2040 dovremmo riuscire a diminuire la CO2 del 40%, come ci chiede la Ue. Cominceremo col rendere più efficienti ed eco-sostenibil ii consumi negli edifici pubblici, che oggi incidono da soli sul 10% dei consumi totali. Prevediamo poi altri interventi per i privati e incentivi per le rinnovabili». (pgp)

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