La Nuova Sardegna

L’estate cafona non tramonta mai

L’estate cafona non tramonta mai

Dalle suore sul Suv a Marinella alle barche in riva a Stintino per bere l’aperitivo

13 agosto 2015
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OLBIA. Neanche negli anni di crisi, quelli del turismo in rosso, il supercafone ha abbandonato l’isola. Sono anni che le cronache narrano le gesta di turisti, e anche locali, che, iniziata la vacanza, sembrano dimenticare le norme del vivere civile. Ogni estate l’elenco di supercafoni si arricchisce di nuove figure. La più diffusa è quella dell’automobilista che considera l’arenile una prosecuzione della strada. A fine maggio suscitò grande clamore il suv che sulla spiaggia di Marinella, a pochi chilometri da Olbia, arrivò sulla battigia per consentire alle tre suore a bordo di farsi un selfie in riva al mare. Un gesto che ha mortificato le tre religiose filippine, del tutto ignare del divieto, ma che è costato all’autista del suv, un 77enne del Nuorese, una multa di 206 euro. Il caso di Marinella, come quello di Baja Sardinia, è uno dei tanti, troppi che vede protagonisti automobilisti indisciplinati. In questi giorni basta andare a Porto Ferr, vicino ad Alghero, per trovare auto posteggiate sulle dune o a pochi metri dagli scogli. Ma anche nel passato non mancano esempi. Come la coppia bolognese che nel 2013 parcheggiò sulle dune di Pittulongu, beccandosi una multa da 2mila euro. O i due centauri che un anno fa sfrecciarono sulla spiaggia di Cala Sisine prima di essere fermati dalla polizia e sanzionati. Nell’ottobre del 2014 sulla spiaggia di Liscia Ruja fu allestito un set fotografico per lo spot della Passat Volkswagen. Un set ovviamente non autorizzato, costato ai tre giornalisti stranieri una multa da 5mila euro a testa. Un anno prima un servizio di Tg2 Motori con le moto che correvano sulle dune di Piscinas fu al centro di feroci polemiche: non solo perché fu realizzato senza nessuna autorizzazione, ma anche perché dimenticò di citare la location. Il supercafone, però, non arriva solo in auto. Talvolta viene anche dal mare. Come quei due motoscafi che tre giorni fa sono arrivati fino a riva alla spiaggia delle Saline per andare a fare l’aperitivo nel chiosco vicino. O come quei due velisti tedeschi che due anni fa a Porto Taverna, sulla costa di Porto San Paolo, per recuperare via terra la loro barca incagliata sugli scogli sbarcarono in spiaggia con un escavatore. Anche in questo caso supermulta e ulteriore spesa per recuperare la barca. Ovviamente via mare.

In questa categoria vanno anche annoverati i vandali delle rocce, dal decapitatore della tartaruga di Cala Girgolu, alla attrice Eleonora Brigliadori, che anni fa realizzò sugli scogli di Portobello un’opera, a suo dire incompresa, che le costò una multa salata e le spese per la bonifica. (al.pi.)

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