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Muore per salvarli, loro spariscono: sul web accuse ai “turisti ingrati”

di Roberto Petretto
Muore per salvarli, loro spariscono: sul web accuse ai “turisti ingrati”

Ma a San Giovanni di Sinis gli amici evitano la polemica: vogliamo solo che non ci siano nuove vittime. Ai funerali nessuno degli sconosciuti che il commerciante oristanese ha aiutato a non annegare

19 agosto 2015
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[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:oristano:cronaca:1.11939243:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/oristano/cronaca/2015/08/15/news/cabras-si-tuffa-per-salvare-alcuni-bagnanti-in-difficolta-e-muore-annegato-1.11939243]]ORISTANO. Migliaia di commenti, con sfumature che vanno dal commosso al rabbioso, hanno accompagnato sul web le notizie legate alla scomparsa di Vincenzo Curtale. Sui familiari e sugli amici più stretti dell’eroe di San Giovanni di Sinis si stanno scaricando in questi giorni pressioni enormi che loro tentano di arginare come possono. Luca Pinna era uno degli amici più stretti di Vincenzo Curtale. Oggi sarà in tv, in collegamento da Cagliari con Unomattina Estate, per parlare del dramma vissuto il giorno di Ferragosto e di ciò che si possa fare per evitare il ripetersi di episodi simili. Proprio sul futuro Pinna e gli altri amici di Curtale si voglio concentrare. E quando gli si chiede se è vero che si sono risentiti per il fatto che nessuno dei turisti aiutati da Vincenzo Curtale abbia sentito il dovere di ringraziare, Luca Pinna un po’ si altera: «Abbiamo sentito questa voce, ma non è vera. Sa cosa sono queste voci? Chiacchiere da Facebook, messe in giro da persone che magari neppure conoscevano Enzo».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:regione:1.11944459:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/regione/2015/08/17/news/sos-sicurezza-nelle-spiagge-sarde-scoppia-il-caso-bagnini-1.11944459]]Per Luca e gli altri amici, quelli che lunedì sera hanno portato a spalla la bara in legno chiaro nella chiesa di San Sebastiano, per la messa celebrata da padre Manolo Maria Venturino, cappuccino cappellano dell’ospedale e del carcere di Massama, le priorità ora sono altre: «Il problema ora è organizzarsi, fare in modo che cose come quelle accadute a Enzo non possano ripetersi».

Luca e i suoi amici cercano di non disperdere le energie in inutili polemiche. Forse è vero che i turisti veneti sono spariti senza ringraziare, forse è vero che al funerale non c’erano. Ma l’obiettivo di tutti deve essere un altro, secondo gli amici di Enzo: «Io non sono nessuno - dice Luca Pinna -, ma forse, nel mio piccolo, posso fare qualcosa per cambiare la situazione. Andrò a parlare a Unomattina, ma non per fare polemiche che non mi interessano, ma per cercare di fare qualcosa di utile».

Le persone più vicine a Enzo Curtale ancora non si capacitano di come si sia potuta creare la situazione che ha portato alla tragedia: «Non è possibile che il giorno di Ferragosto, in una spiaggia dove c’erano almeno 500 persone, il compito di cercare di salvare i bagnanti in difficoltà sia toccato a uno che non faceva quello nella vita». Servono spiagge sicure, sorvegliate da gente preparata: «Per sorvegliare il mare ci vogliono dei professionisti, come per tutte le cose», dice ancora, con amarezza mista a rabbia. E conclude con un pensiero che deve far riflettere, anche i tanti che dopo la tragedia si sono prodigati nel suggerire soluzioni per ricordare la memoria dell’eroe di San Giovanni di Sinis: «Noi non vogliamo la statua di Enzo, vogliamo che rimanga qualcosa. Vogliamo azioni concrete».

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