La Nuova Sardegna

Nel 2009 furto da 11 milioni di euro

Nel 2009 furto da 11 milioni di euro

Dalla cassaforte del Colonna Pevero portati via i gioielli di una principessa araba

20 agosto 2015
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PORTO CERVO. Sulla presenza, In Costa Smeralda, di malviventi internazionali ma anche di sfigati ladri di polli si potrebbe scrivere una enciclopedia.

Dalla misteriosa irruzione di due agenti segreti ingaggiati dai servizi francesi che, alla fine degli anni Ottanta, tentarono di scassinare la cassaforte di Villa Cipka, di proprietà del defunto presidente del Libano Rafik Hariri, con sparatoria finale e arresto degli 007 da parte delle forze dell’ordine, i furti sono sempre stati la cronaca portante che rende vivace l’estate smeraldina.

Nell’agosto del 2009 venne messo a segno il colpo più clamoroso mai effettuato sulla Costa, un furto commesso ai danni di una principessa degli Emirati Arabi in vacanza a Porto Cervo con il suo seguito di scorta e accompagnatrici. In poco meno di dieci minuti la cassaforte contenente ben 11 milioni di euro fra collane, bracciali, anelli e contanti presero il volo. La principessa Deema al Saud, figlia del re Abdallah, era ospite del Colonna Colonna Pevero Hotel, un 5 stelle a ridosso dell’omonima spiaggia. Mentre la principessa e il suo seguito erano a cena un malvivente era entrato nella suite reale ed aveva strappato la cassaforte dal muro, dove era stata fissata con il... silicone. Un lavoretto di pochi minuti che scatenò una gigantesca caccia al ladro. I banditi non vennero mai scoperti, mentre gran parte del bottino venne recuperato dai carabinieri venti giorni più tardi, i primi di settembre, all’interno di una cabina di una nave in partenza da Porto Torres per Tolone. I gioielli vennero restituiti alla principessa, la quale ha continuato a frequentare l’isola, scegliendo però suite più sicure. La stessa estate anche Abdesllem Ben Abdell, uomo d'affari marocchino, alloggiava nel Beach Resort Colonna di Cala Granu, Era andato al mare con la fidanzata e al loro ritorno in camera la cassaforte era sparita con il contenuto, oltre centomila euro tra denaro e gioielli. Anche in quel caso dei ladri nessuna traccia. Di questi episodi, sulla intera Costa che va da Olbia a Santa Teresa di Gallura, se ne sono verificati a centinaia, e hanno visto per protagonisti il fior fiore dei professionisti dello scasso, come gli inarrivabili ladri in guanti bianchi che non lasciano tracce ma soltanto il loro inconfondibile tocco d’artista, ed altrettanti ladri di polli che si accontentano di miseri bottini dopo aver fatto danni di gran lunga superiori a quanto arraffato. In molti casi i malviventi hanno utilizzato il narcotico per stordire le loro vittime già immerse nel sonno ed agire, durante la notte, in tutta tranquillità, mentre le nuove tecniche di effrazione vedono i “topi di villa” impegnati anche durante il giorno, prevalentemente nel pomeriggio. A dare loro una mano le naturali abitudini di ogni vacanziere, che lasciano aperte le finestre per consentire il ricambio d’aria o dimenticando in terrazza o giardino oggetti di valore. Un invito a nozze per quanti, dietro l’aria da turista distratto, si aggirano giornalmente lungo la costa alla ricerca dell’occasione adatta per mettere a segno il colpaccio.

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