La Nuova Sardegna

Il mercatino trendy è a San Pantaleo

Dario Budroni
Il mercatino trendy è a San Pantaleo

Nel piccolo borgo i colori, sapori e suoni delle bancarelle che attirano i vip della Costa Smeralda

28 agosto 2015
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SAN PANTALEO. Che ci sia qualcosa di straordinario lo si intuisce da subito, da quando si incrociano colonne di auto lungo i bordi delle strade, più o meno un chilometro prima delle porte del paese. Sembra lo stesso traffico che di solito fa da cornice ai concerti di qualche superstar. Invece no. Qui la gente scatta in massa perché a San Pantaleo c’è il mercatino più chic del mondo, come dice qualcuno. Per tuffarsi in questa mega centrifuga impazzita c’è chi è disposto a sfidare l’asfalto bollente, a rinunciare a una bella e lunga mattinata al mare. Il mercatino degli artisti è un irresistibile tripudio di colori, di suoni e di lingue diverse. E quando ci passeggi è sempre meglio tenere gli occhi aperti. Perché può capitare di incontrarci un principe, un cantante in vacanza, un attore col volto abbronzato. Magari Peter Gabriel che gironzola tra le bancarelle, oppure Alberto di Monaco intento a rovistare tra salumi e formaggi.

I COLORI DEL MERCATO

San Pantaleo, a due passi dalla Costa Smeralda, è uno dei paesi più caratteristici e affascinanti dell’isola. È circondato imponenti giochi di granito e dal verde della macchia mediterranea. Il suo piccolo centro è un gioiello formato da antichi stazzi galluresi. Da anni è la patria di artisti con tanto di bottega, luogo di vacanza per persone di mezzo mondo. Il suo mercatino si svolge ogni giovedì mattina. In vetrina oggetti fatti quasi sempre fatti a mano: gioielli, pitture, sculture, quadretti, coltelli, borse. Poi capi di abbigliamento, da quelli più lussuosi a quelli più freschi ed estivi. E ancora formaggi, salsicce, frutta, pesce, torrone. Poi ci sono loro, i clienti. Sono migliaia e quasi tutti turisti.

SHOW TRA LE BANCARELLE Ogni angolo ha una storia a sé, un protagonista. C’è per esempio una ragazza che vende gonne e mega parei. La scena fa sgranare gli occhi. Lei sta infatti seduta sopra il bancone con indosso un costume da bagno. Si chiama Eralda Miniucchi e viene da Formia. Attorno a lei decine di donne scavano alla ricerca della gonna più bella. Ma la cosa più sorprendente è ciò che fa: si alza in piedi e mostra a tutti come si può indossare ciò che vende. Sventola gonne e parei, se li attorciglia addosso e dà consigli: «Così aumentate il vostro seno, così invece lo diminuite. Dai, donne. Comprate».

IL MONDO IN UN PAESE

Il mercanti contrattano e vendono. Qualcuno lavora anche sul posto. Come Gesuino Murgia, scultore. «La gente arriva da tutto il mondo – dice mentre modella la trachite -. E io lavoro bene. Vendo direttamente qui oppure spedisco le mie opere dove voglio. La clientela è variegata». Le viuzze di San Pantaleo sono affollate. Musicisti suonano il sax oppure le percussioni africane. Una delle bancarelle più visitate è quella di Alencar Tomazelli, brasiliano. Vende gioielli di oro vegetale. «Sono fatti di Capim Dourado, una pianta che può essere raccolta solo a settembre dagli indigeni autorizzati».

L’ASSALTO DEI VIP

Il mercatino piace anche ai vip in vacanza. «Da me hanno comprato Alberto di Monaco, Antonello Venditti e pure l’attore che ha fatto il pugile sovietico in Rocky IV» dice Lello Canu, che tiene un banco di formaggi e salumi. Hanno tante cose da raccontare pure Giuseppe Piccinnu e Paola Asara, olbiesi, con un banco di pesce. «Da poco è venuta Benedetta Parodi, una volta ha comprato del pesce pure Laura Pausini. E poi Peter Gabriel, che persona gentile» racconta divertita la signora Paola.

LA GARA DEL PARCHEGGIO

Trovare un posto per l’auto può diventare una missione impossibile. La strada provinciale e le viuzze sono prese d’assalto. I più fortunati sono quelli che arrivano con pullman organizzati. La polizia locale ogni volta deve fare gli straordinari (e pure qualche multa). Sono dieci gli agenti che ogni giovedì controllano la zona. Si dividono tra il mercato, per far sbaraccare qualche abusivo, e le strade, per evitare la congestione. La realizzazione di un parcheggio, forse, potrebbe essere la soluzione.

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