La Nuova Sardegna

Il rock irriducibile dei Subsonica infiamma l’Arena di Sant’Elia

di Andrea Musio
Il rock irriducibile dei Subsonica infiamma l’Arena di Sant’Elia

CAGLIARI. Irriducibili Subsonica. Due ore di concerto ed un continuo scambio di energia tra il palco e la platea. Così Samuel, Max, Boosta, Vicio e Ninja, rispettivamente voce, chitarra, tastiere,...

31 agosto 2015
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CAGLIARI. Irriducibili Subsonica. Due ore di concerto ed un continuo scambio di energia tra il palco e la platea. Così Samuel, Max, Boosta, Vicio e Ninja, rispettivamente voce, chitarra, tastiere, basso e batteria hanno fatto centro un'altra volta. Più volte dichiarato l'amore per l'isola della band di Torino e riconfermate in questi giorni dai post pubblicati dal gruppo stesso nella pagina ufficiale Facebook nonché in una lettera aperta di Max Casacci. Hanno dato il meglio di se nel concerto allestito da SEM all'Arena Sant'Elia.

Live deciso ed energico con una scaletta ben bilanciata tra ritmi serrati e sonorità più dolci e rilassanti, con il rock, l'elettronica ed il pop, marchio originale dei Subsonica. Si divertono e fanno divertire. Con una presenza scenica notevole, fanno di tutto per mantenere lo show sempre su alti livelli d'attenzione. Il pubblico ricettivo, pronto ad accontentare le richieste del frontman che salta e balla ed infuoca gli aficionados accorsi da tutta l'isola, circa tremila persone per l'unica data in Sardegna, anche se, ci si aspettava una presenza più massiccia. Del resto la stampa e la critica, per l'ultimo disco “Una nave in una foresta” pubblicato nel settembre scorso e distribuito dalla Emi, non è stata molto clemente con i Subsonica. Dopo la svolta pseudo pop del precedente “Eden” Samuel e compagni sono tornati alle sonorità delle radici con una più forte presenza di musica elettronica, forse troppo tant'è che alcune nuove composizioni richiamano abbondantemente brani già pubblicati nei precedenti dischi tanto da confondere, ad un primo ascolto, anche i fan più sfegatati.

Certo è troppo presto per parlare del declino di una band che negli ultimi venti anni hanno scritto importanti capitoli musicali capaci di superare l'Appennino ed essere apprezzati anche oltre i confini nazionali. Un sentimento probabilmente sentito anche dalla band stessa tanto che l'apertura del live è stata affidata a “Un colpo di pistola” brano di facile presa e nota anche a chi, i Subsonica, li conosce poco. Perfetta partenza per scaldare il pubblico, piuttosto che con una canzone del nuovo disco, una scelta che sarebbe più logica, in termini promozionali. Un concerto decisamente riuscito aldilà delle pensate commerciali e che mette in risalto la spontaneità della formazione sul palco, sempre attenta alle nuove tendenze della musica elettronica pur rimanendo fedele alla forma canzone. Ventiquattro brani in sequenza in cui alternano brani celebri e nuove canzoni scelte tra il meglio dei sette album di inediti, comprese due cover e altrettanti tributi.

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