La Nuova Sardegna

Riforma della sanità, da Alghero via Otorino e Urologia

di Gianni Olandi
L'ospedale civile di Alghero
L'ospedale civile di Alghero

A rischio anche altre prestazioni nonostante lunghe liste d’attesa. In cantiere iniziative di protesta

12 settembre 2015
2 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Se la bozza del disegno di legge di riforma sanitaria e di rivisitazione del ruolo e delle competenze degli ospedali della Sardegna diventasse operativa, ad Alghero si formerebbe immediatamente un mini esercito di pendolari della medicina pubblica. Stando a quanto sostenuto dalle forze politiche del territorio, e in particolare dai sindacati del comparto della sanità, la rivisitazione in questione potrebbe cancellare l'offerta di due importanti attività specialistiche: nell'immediato sparirebbero infatti i reparti di otorino e di urologia. Ma in prospettiva sarebbero in bilico altre prestazioni, dall'ostetricia all'oculistica per citarne alcune.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:sassari:cronaca:1.12082978:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/sassari/cronaca/2015/09/12/news/sassari-il-grande-scippo-1.12082978]]

Nel corso di una affollata assemblea svoltasi nei giorni scorsi davanti all'Ospedale civile della Pietraia, presenti tra gli altri numerosi primari e operatori sanitari, per quanto riguarda i due reparti in discussione, sono venuti alla luce alcuni dati che appaiono decisamente interessanti.

In otorino è infatti presente una lista di attesa di oltre un migliaio di interventi, mentre per citare l'attività dell'urologia vale la pena di ricordare che il reparto effettua 350 interventi operatori all'anno, alcuni di particolare rilievo tecnico professionale, nonostante disponga di soli 4 posti letto. Lo stesso reparto ambulatoriamente garantisce assistenza a oltre 6 mila utenti. È quindi già possibile individuare, e quantificare, la consistenza dell'esercito di pendolari che raggiungerà il capoluogo per le prestazioni sanitarie di cui ha bisogno.

Tra i servizi in discussione anche la rianimazione, nonostante la preveda il piano sanitario regionale fin dal 1985, la cui assenza condizionerà evidentemente anche le attività della chirurgia ordinaria.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:sassari:cronaca:1.12082977:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/sassari/cronaca/2015/09/12/news/il-progetto-le-linee-guida-1.12082977]]

Uno degli argomenti che le forze politiche e sindacali del territorio hanno evidenziato in difesa degli attuali livelli assistenziali è stato quello della dimensione del distretto sanitario algherese che coinvolge territorialmente le popolazioni dell'hinterland e, inoltre, il ruolo che la città svolge nell'esercizio dell'attività di centro vacanze di dimensioni internazionali che porta nel corso dell'estate a triplicare la popolazione residente.

La rivitazione dei livelli professionali degli ospedali sardi che andrà in consiglio regionale a metà di ottobre, per quanto riguarda il comprensorio algherese oltre a ridurre l'offerta di servizi, determinerà costi aggiuntivi, per gli spostamenti nel capoluogo, all'utenza che si rivolge alla medicina pubblica. Il provvedimento non ha registrato da queste parti alcuna condivisione, anzi, ha provocato iniziative anche clamorose – sulle quali hanno concordato anche forze politiche di segno opposto – come quella di raggiungere Cagliari con una seduta del consiglio comunale di Alghero aperta a tutta la popolazione del Nord Ovest della Sardegna.

In Primo Piano

Video

Stefano Cherchi addio: a Sassari l'applauso della folla commossa per il fantino morto in Australia

Le nostre iniziative