La Nuova Sardegna

isole che parlano

Dentro la tradizione musicale egiziana

Dentro la tradizione musicale egiziana

Oggi per la chiusura il duo Tarek Abdallah e Adel Shams el-Din

13 settembre 2015
1 MINUTI DI LETTURA





PALAU. Chiude oggi la diciannovesima edizione del festival “Isole che parlano”. Quest’anno l’associazione Sarditudine, che organizza la manifestazione, ha scelto il tema l’esperanto, ponendosi come obiettivo il dialogo tra i generi musicali, che, sposando un'ideale rosa dei venti, convergono a Palau. Il format della manifestazione ideata da Paolo e Nanni Angeli ha ribadito anche quest’anno il suo orientamento, contestualizzando i suoi eventi in siti archeologici, aree naturalistiche e paesaggistiche di estrema bellezza. L’ultimo appuntamento è in programma oggi, alle 18.30, nella Fortezza di Monte altura con il duo d'eccezione composto da Tarek Abdallah, oud, e Adel Shams el-Din, riqq e percussioni.

Il termine “Wasla”, che dà il titolo al concerto, si riferisce nello specifico alla suite nella musica classica egiziana, praticata tra la fine del diciannovesimo secolo e il 1940. Il periodo, definito come la “Nahda era”, è considerato l'età dell'oro non solo nella tradizione musicale egiziana, ma anche per il vertice raggiunto nel repertorio da solista per oud. "Wasla" è un album che vede come leader Tarek Abdallah, il quale si propone di rivivere quest'epoca ridando vita al materiale tradizionale, attraverso un approccio differente, tanto in termini di composizione, quanto di interpretazione e improvvisazione. Chiusura importante per una ricca edizione del festival.

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative