La Nuova Sardegna

“Èntula” con Scego e Pablo d’Ors

“Èntula” con Scego e Pablo d’Ors

Al festival itinerante i due romanzieri con le loro ultime opere. Incontri nell’isola da Cagliari a Sassari

15 settembre 2015
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CAGLIARI. Nel suo ultimo romanzo, “Adua” (Giunti), Igiaba Scego racconta la storia di una donna matura, Adua, che vive a Roma da quando ha diciassette anni. Adua è una Vecchia Lira, così i nuovi immigrati chiamano le donne giunte nel nostro paese durante la diaspora somala degli anni Settanta. Per presentare il libro Scego sarà in Sardegna nei prossimi giorni ospite del festival itinerante Èntula. Queste le date: 17 settembre, ore 18.30 Hotel Regina Margherita di Cagliari, con Giovanni Runchina; 18 settembre, ore 18.00, Biblioteca comunale, Viale Arsia (Parco Villa Sulcis) a Carbonia con Mariangela Sedda; 19 settembre, ore 18.30, salone parrocchiale chiesa Sant'Antonio a Desulo con Lucia Cossu; 20 settembre, alle ore 18, Chiostro del polo culturale Peppe Sozu a Bonorva, sempre con Lucia Cossu.

Nel libro, Adua ha da poco sposato un giovane immigrato sbarcato a Lampedusa e ha con lui un rapporto ambiguo, fatto di tenerezze e rabbie improvvise. Adua è a un bivio della sua vita: medita di tornare in Somalia, paese che non ha più visto dallo scoppio della guerra civile. Ormai è sola a Roma (la sua amica Lul è già rientrata in patria), per questo confida i suoi tormenti alla statua dell’elefantino del Bernini che regge l’obelisco in piazza Santa Maria sopra Minerva. Piano piano racconta a questo amico di marmo la sua storia: suo padre Zoppe, ultimo discendente di una famiglia di indovini, lavorava come interprete durante il regime fascista e negli anni Trenta baratta involontariamente la sua libertà con la libertà del suo popolo. Adua, fuggita dai rigori paterni e dalla dittatura comunista, approda a Roma inseguendo il miraggio del cinema.

Romanzo a due voci, quella di un padre e di una figlia, “Adua” indaga il loro rapporto impossibile e ci racconta il sogno di libertà che ha consumato in modi e tempi diversi le vite di entrambi.

Igiaba Scego è nata a Roma nel 1974. Collabora con «Internazionale», «Lo straniero», «la Repubblica». Tra i suoi libri: “Pecore nere”, scritto insieme a Gabriella Kuruvilla, Laila Wadia e Ingy Mubiayi (Laterza); “Oltre Babilonia” (Donzelli 2008); “La mia casa è dove sono” (Rizzoli, Premio Mondello 2011), “Roma negata” insieme con Rino Bianchi (Ediesse). Esperta di transculturalità, Igiaba Scego adora gli elefanti, i gatti, il parmigiano, la cedrata e Caetano Veloso.

Altro appuntamento di Èntula è quello con Pablo d’Ors, che presenta il suo ultimo libro “L’amico del deserto” (Quodlibet). Salutato dalla critica come il più europeo degli scrittori spagnoli, Pablo d'Ors è nato a Madrid nel 1963 in una famiglia di artisti e scrittori. Formatosi in un ambiente culturale tedesco, ha studiato a New York, Roma, Vienna e Praga. In Italia ha pubblicato anche “Avventure dello stampatore Zollinger” (Quodlibet) e “Il debutto” (Aìsara).

“L'amico del deserto” f a parte della trilogia comprendente “Biografia del silenzio” (Vita e pensiero) e “El olvido de sí” (non ancora tradotto in Italia). L'elemento comune è rappresentato proprio dall'esperienza del silenzio, che d'Ors ha scoperto in anni recenti attraverso la pratica della meditazione. Anche il silenzio ha una sua biografia, scritta da chi si dedica alla meditazione. Decidersi per questo viaggio significa abbandonare lo stato in cui sono immersi i nostri giorni, fermarsi e rimanere in silenzio, coltivando l'attenzione a sé e alla vita che accade.

Ecco le date del tour sardo di Paolo d’Ors: lunedì 21 settembre a Sassari, nella sala convegni della Camera di commercio, alle ore 18.30 con Fabio Di Pietro; martedì 22 a Borutta nella Biblioteca comunale, ore 18.30, sempre con Di Pietro; mercoledì 23 a Bitti, piazza Pittalis, ore 18 (Museo del canto a tenore) con Francesca Casula; giovedì 24 a Serramanna sagrato Chiesa di San Leonardo, alle ore 20.30 con Rita Atzeri.

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