La Nuova Sardegna

commedia dell’arte

Cajka, dal viaggio nel Nord Europa al grande Enrico Bonavera

di Enrico Pau
Cajka, dal viaggio nel Nord Europa al grande Enrico Bonavera

CAGLIARI. Dopo quindici anni di “navigazione” teatrale il gruppo di Francesco Origo “cajca”, che non a caso ha scelto il nome russo di un uccello di mare che ha a che fare con il teatro, il gabbiano,...

28 settembre 2015
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CAGLIARI. Dopo quindici anni di “navigazione” teatrale il gruppo di Francesco Origo “cajca”, che non a caso ha scelto il nome russo di un uccello di mare che ha a che fare con il teatro, il gabbiano, lancia il suo sguardo verso il futuro. La navigazione continuerà, e ora comprende anche altri mari oltre il Mediterraneo. Quest’estate, la nave di questi folli marinai del teatro ha toccato i fiordi della Norvegia, e al nord, la navigazione, potrebbe proseguire nei prossimi anni. Con la Norvegia è stato amore a prima vista, e il desiderio di portare a nord un pezzo della nostra isola mediterranea, un’idea di teatro che si nutre di Commedia dell’Arte, di classici, come l’amatissimo Molière o Melville, un’idea radicata in questi “mozzi di scena”. Origo lo sa e ne ha fatto una cifra stilistica, lui che è skipper e regista con un ordine che può essere inverso. Sul veliero è salito un grande del teatro italiano, Enrico Bonavera per regalare due spettacoli magnifici uno a Nora nella Notte dei poeti sui “Segreti di Arlecchino”, uno sabato all’Exma, “Osei, Budei, Fradei”, sua ultima fatica dove, ancora una volta, ha mostrato lo straordinario talento di un attore cresciuto alla corte di Strheler, uno dei più alti interpreti nell’uso della maschera di cuoio della Commedia dell’Arte.

Arlecchino o Brighella non importa, arte, antica e moderna, riletta nell’ottica di un racconto personale che raccoglie i ricordi dell’infanzia nell’oltrepò mantovano, a pochi chilometri da quella Luzzara del grande Cesare Zavattini che di “Osei, Budei, Fradei” è un ispiratore con le sue fulminee visioni a metà strada fra poesia eracconto popolare.

Bonavera è un fuoriclasse assoluto con solide basi teatrali, nel suo passato c’è anche l’Odin di Eugenio Barba, ed è in qualche modo l’attore simbolo di questa compagnia di naviganti del teatro che non vuole abbandonare l’idea di una scena fatta di poco, senza orpelli, ma solo tecnica, preparazione e idee. Scrittura di scena per una compagnia che nello spettacolo di punta della stagione, “Blu”, ha messo insieme i soliti compagni di viaggio di Origo, Enrico Incani e Barbara Usai, con Enrico Bonavera, il fisarmonicista Gianluca Casadei che lavora con Ascanio Celestini, Giulia Spattini che viene dal balletto Civile” e Samuele Zara.

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