La Nuova Sardegna

La nave del mistero è ancora in porto: il caso è internazionale

di Luca Fiori ; di Luca Fiori
La nave del mistero è ancora in porto: il caso è internazionale

Il cargo potrebbe nascondere un grosso carico di cocaina La Procura attende il via libera per effettuare l’ispezione

01 ottobre 2015
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CAGLIARI. Potrebbe nascondere un grosso carico di droga la nave Jupiter, battente bandiera delle Isole Cook, ormeggiata dal pomeriggio di domenica al molo Sabaudo del Porto di Cagliari.

Secondo alcune indiscrezioni il cargo, partito dalla Spagna e diretto a Tunisi, potrebbe trasportare chili e chili di cocaina. Il caso è seguito direttamente dal Coan, il Comando operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Pratica di Mare da cui non trapela nulla su cosa si stia cercando ma solo «è in corso una indagine».

Al lavoro accanto al Coan ci sarebbero anche polizie di altri Paesi. Circondata dalle motovedette delle Fiamme Gialle, la nave è ufficialmente carica solo di granito. Stipato e stivato in modo tale da non consentire nessun tipo di verifica nel sottofondo della nave. Non ci passerebbero nemmeno le catene di prelievo. Da ieri sono presenti sul posto anche polizie internazionali, compresa l'interpool. I primi accertamenti sono stati effettuati dai finanzieri di Messina e da quelli del Gico e del reparto aeronavale di Cagliari. Sarebbe in corso una richiesta alla Procura di Cagliari per poter fare tutte le verifiche del caso. Ovviamente ci sono ostacoli internazionali delicatissimi.

L’inchiesta è seguita dalla Procura di Messina perché la nave è stata intercettata tra la Tunisia e la Sicilia e poi scortata fino al porto di Cagliari. Il cargo è costantemente tenuto sotto controllo dalle motovedette del Reparto operativo aeronavale e da due mezzi d'altura delle Fiamme gialle, uno dei quali proveniente proprio da Messina. I due mezzi della Guardia di Finanza avrebbero intercettato la nave proprio vicino a Tunisi. Le due potentissime motovedette dei nuclei speciali della finanza, che molto probabilmente non erano li per caso, hanno intimato alla nave cargo di fermarsi e l'hanno scortata sino a Cagliari. I membri dell’equipaggio, molto probabilmente siriani, sarebbero a bordo e secondo alcune indiscrezioni sarebbero terrorizzati. Uno degli elementi che non ha convinto gli uomini della Finanza durante la prima ispezione è stato il livello della linea di immersione. Nave troppo carica, rispetto al peso dichiarato dei blocchi. Insomma ci sarebbe più di un elemento che lascerebbe trasparire che a bordo ci sia dell’altro oltre al granito. L’unica cosa certa al momento è che nave batte la bandiera di uno stato inserito nella black list mondiale. Le Isole Cook sono infatti per la bassa imposizione fiscale attuata e, in particolare, per l'assenza di norme e misure restrittive di controllo sul versante delle transazioni finanziarie, sono annoverate tra i cosiddetti paradisi fiscali. Il primo a segnalare la presenza della nave nel porto di Cagliari è stato il deputato di Unidos Mauro Pili pubblicando la foto dell nave sul suo profilo facebook.

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