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musica

Una versione reggae per celebrare i cento anni di No Potho Reposare

Una versione reggae per celebrare i cento anni di No Potho Reposare

Bujumannu e Stone Republic feat Michele Mereu (in arte Mekebe) escono col loro primo singolo

07 ottobre 2015
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SASSARI. A Bujumannu e “Stone Republic” piacciono le sfide, tipico di chi suona un genere di musica che ama riprendere brani al di fuori della propria sfera musicale e plasmarli a proprio piacimento. “No Potho Reposare” (titolo originale “A Diosa”, una poesia di Salvatore Sini del 1915, poi musicata da Giuseppe Rachel nel 1920) è la sfida!”: un brano che, col passare del tempo, è diventato quello che più fa commuovere i sardi, li unisce. Una poesia d’amore scritta da un uomo che si trova lontano dalla propria amata e la rassicura che desidera solo lei, perché l’ama, l’ama e ancora l’ama.

«Riproporla dopo “mostri sacri” come Maria Carta e Andrea Parodi è appunto la sfida - spiegano gli creatori di questa nuova versione -, ma noi della “Repubblica della Pietra” la suoneremo per loro e per tutti coloro che la canteranno con noi ai nostri concerti. Quest’anno “No Potho Reposare” compie cento anni e non si poteva non festeggiare l’evento, riproponendolo in chiave diversa, ma sempre toccante».

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Bujumannu e Stone Republic feat Michele Mereu (in arte Mekebe) escono col loro primo singolo, (prodotto, mixato e masterizzato da Kenji e Simone Orrù, ovvero la “Murda Sound Records”, al D- Studio Spazio Musica di Serramanna), con un brano che «rappresenta tutta l’isola, sognando e sperando di unire, ancora una volta grazie a questa poesia, il popolo di questa grande Isola che si sente rappresentati da questo brano, che sente le emozioni delle parole e l’amore salire in superficie».

Hanno collaborato con la loro arte e la loro passione le magiche launeddas del maestro Bruno Loi della associazione Nodas Antigas, al basso Lucio Manca, violino Luca Carboni, Andrea Sanna ai cori e chitarre, Diego Asuni alla chitarra, Maura Simbula ai cori e alle tastiere Nicola Serra.

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