La Nuova Sardegna

Incubo ciclone

Maltempo, in Sardegna un’altra notte di paura

Maltempo, in Sardegna un’altra notte di paura

Massima allerta in quasi tutta l’isola. I sindaci chiudono scuole e uffici. Scattata la procedura d’emergenza della Protezione civile. La criticità resterà elevata sino alle 12 di oggi sabato 10 ottobre

10 ottobre 2015
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SASSARI. L’arancione si è tinto di rosso all’ora di pranzo. Previsioni confermate, situazione meteo in peggioramento. La Protezione civile regionale ha diramato il bollettino di allerta massima per buona parte dell’isola: tutta l’area del centro-sud (Montevecchio, Iglesiente, Campidano, Flumendosa- Flumineddu) ma anche la Gallura, che ancora si lecca le ferite dopo il passaggio violento dell’ultimo ciclone, appena 10 giorni fa. E che porta nella memoria i segni della prima alluvione, quella del 18 novembre 2013 che lasciò una scia di morte e distruzione. Allerta meno preoccupante nell’area del Tirso, elevata a criticità moderata (codice arancio). Tutto sotto controllo, dice la Protezione civile, nel Logudoro: qui rimane la criticità ordinaria (codice giallo), significa che le piogge non creeranno problemi. Il quadro sarà questo sino a oggi a mezzogiorno: a tarda sera, gli ultimi bollettini della Protezione civile confermano tutti i livelli di allerta. Nel frattempo la Sardegna si è già messa al riparo. E Olbia si prepara alla notte di paura.

Chiusure e polemiche. Le scuole chiudono, esattamente come dieci giorni fa. Prima a Cagliari, dove le piogge sono intensissime dalla mattina. E dove l’allerta meteo era già scattato nella serata di giovedì. Il sindaco Massimo Zedda firma l’ordinanza: le scuole non riapriranno prima di oggi a mezzogiorno e solo se le condizioni meteo lo consentiranno. Chiusi a Cagliari anche gli uffici comunali fatti salvi i servizi essenziali, parchi, cimiteri, impianti sportivi e anche il mercato di Is Bingias, a Pirri: gli operatori non gradiscono e si barricano all’interno della struttura. Dormiranno lì, annunciano che questa mattina lavoreranno nonostante l’allerta meteo. Anche a Olbia, Nuoro e in diversi comuni dell’Oristanese i sindaci firmano le ordinanze: via dalle scuole, parchi e strutture sportive off limits, i cittadini vengono invitati a restare a casa, a limitare gli spostamenti allo stretto necessario, per la propria sicurezza e per quella degli altri.

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Via dalle case. È un copione fotocopia, che nessuno probabilmente pensava di rivivere dopo così pochi giorni. A Olbia chi abita nei quartieri a ridosso dei canali, come Isticcadeddu, Baratta e San Nicola, ha finito da pochissimo di ripulire le case dal fango che già le deve lasciare. Nel capoluogo della Gallura gli agenti della polizia locale passano con il megafono e invitano chi abita al pian terreno a cercare rifugio altrove. Scatta la solidarietà, almeno un centinaio di famiglie trova ospitalità da amici e parenti, il Comune intanto attiva i numeri di emergenza ai quali rivolgersi in caso di necessità. Non ci sono intoppi nella procedura, tutti seguono le regole, nessuno commette imprudenze. Nel primo pomeriggio a Torpé vengono aperte per precauzione le paratie della diga di Maccheronis, alcune famiglie lasciano le case. Chiude la galleria di Mughina a Nuoro: nel novembre 2013, completamente invasa dall’acqua, i pullman di traverso, era diventata il simbolo dell’alluvione.

Le previsioni. La situazione non cambia dalla mattina alla sera. La Protezione civile, che già dal primo pomeriggio di giovedì ha potenziato la sala operativa, monitora la situazione attraverso i Coc, i Centri comunali, e segue passo dopo passo il ciclone che si sposta sui cieli dell’isola. L’allerta resta massimo, sarà così almeno sino a oggi a mezzogiorno, anche perché le precipitazioni più intense sono attese nel cuore della notte, in particolare in Gallura.

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La pioggia. La quantità è inferiore rispetto all’ultima volta. Ma comunque i valori sono significativi. L’aggiornamento delle 23 della Protezione civile segnala piogge abbondanti nel Sassarese (stazione meteo del Bidighinzu), tra il capoluogo, Alghero, e Porto Torres. Ma che a Sedilo e a Siniscola. Il valore più significativo nelle 12 ore è quello di Monte Tului (Cala Gonone-Dorgali): 55 i millimetri di pioggia caduti. A seguire Monte Rasu (48,8), nel Goceano tra Bottidda e Bono, poi la stazione del Cedrino (Orosei), e ancora Sedilo e Orune. Nessun valore particolare in Gallura e a Olbia. Dove la storia però insegna che anche poca pioggia può fare molto male.

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