La Nuova Sardegna

Ciclone, pericolo scampato

Ciclone, pericolo scampato

Paura e disagi a Budoni, ma il maltempo nell’isola provoca danni limitati

11 ottobre 2015
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SASSARI. Dal rosso al giallo, dall’incubo al ritorno alla vita. Mezza Sardegna è sott’acqua, nelle strade si cammina con gli stivali di gomma, c’è fango, in alcune strade non si passa. Ma l’incubo è finito. L’allerta rossa non c’è più, il cielo ha chiuso i rubinetti. La lunga notte di paura è trascorsa tranquilla, intanto il Ciclone ha ripreso il suo cammino, lontano dall’isola. È mezzogiorno quando arriva l’ufficialità della Protezione civile, che sancisce il graduale ritorno alla normalità.

La lunga notte. È piovuto tantissimo, in alcune zone dell’isola non ha smesso un attimo, come a Olbia e una buona fetta di Gallura. Il record a Siniscola, con 126 millimetri. Tanta pioggia anche nel Cagliaritano, 60 i millimetri caduti in appena un’ora tra Decimo e Uta. A Budoni, nelle frazioni turistiche di Agrustos, Ottiolu e Salineddu c’è un mezzo metro d’acqua. Obbligatorio evacuare gli hotel e chiudere le strade principali. Quella che attraversa Budoni, via Nazionale, ma anche un tratto dell’Orientale sarda: in una corsia non si passa. Il centro gallurese è semi isolato ma tutti stanno bene. La macchina di prevenzione e intervento ha funzionato bene. Anche a Olbia, dove un centinaio di famiglie la notte tra venerdì e sabato aveva lasciato le case ai piani terra nei quartieri più a rischio, come Baratta, Isticcadeddu, San Nicola. Ma questa volta i canali stanno al loro posto, non ci sono esondazioni, l’acqua e il fango non invadono gli appartamenti per l’ennesima volta. Solo un fiumiciattolo esce dagli argini in località Marinella, tra Olbia e Golfo Aranci all’altezza della tratta ferroviaria. Ma le conseguenze sono quasi insignificanti.

Il bilancio. In totale sono circa 200 le persone evacuate: 80 i turisti francesi obbligati a lasciare gli hotel a Budoni, 36 le persone allontanate per precazione a Sos Alinos (Orosei), 37 le famiglie di Torpé che hanno cercato rifugio da parenti e amici. E un centinaio le famiglie olbiesi che hanno trascorso la notte altrove, con un occhio sempre rivolto al livello dell’acqua nei canali.

L’assessore. Donatella Spano, responsabile regionale dell’Ambiente e della Protezione civile, tira un sospiro di sollievo: «Ed è merito di tutti», commenta. Al termine della terza allerta meteo di codice rosso l’assessore ringrazia sindaci e cittadini, la cui risposta è stata «ottima». «Il monitoraggio e la vigilanza delle sale operative 24 ore su 24 hanno permesso di ottimizzare lo scambio di informazioni a tutti i livelli territoriali e quindi di mettere in atto le misure di carattere preventivo necessarie per ridurre al minimo eventuali danni a persone e cose al verificarsi degli eventi attesi». Ancora: «Ottima la risposta di sindaci e cittadini: tutto questo dimostra una crescita della maturità del sistema di Protezione civile». L’importanza della prevenzione sarà ribadita sabato 17 e domenica 18 in diverse piazze della Sardegna dal volontariato regionale in occasione della campagna nazionale «Io non rischio» (www.iononrischio.it).

Le previsioni. Allerta di colore giallo sino alla mezzanotte di ieri: significa criticità moderata per tutta l’area orientale dell’isola, da sud a nord, Gallura compresa. Ma oggi via libera al verde, alla tranquillità, alla fine definitiva della paura. Le previsioni per i prossimi giorni non sono incoraggianti, dopo una breve pausa sono attese nuove perturbazioni. Di che entità è ancora presto per dirlo. Per ora l’isola mette la testa fuori dall’acqua e ricomincia a vivere.

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