La Nuova Sardegna

il caso

Trascritto a Napoli l'atto di nascita del figlio di due donne: una è sarda

Neonati in un reparto di Ostetricia
Neonati in un reparto di Ostetricia

Il piccolo è nato in Spagna, dove Daniela e Marta si sono anche sposate: ma non poteva aveve un documento d'identità perché la madre è italiana. La richiesta della coppia accolta dal sindaco de Magistris

12 ottobre 2015
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NAPOLI. Il 30 settembre 2015 l'ufficio Stato civile del Comune di Napoli ha registrato l'atto di nascita di un bimbo, nato a Barcellona il 3 agosto e figlio di due donne italiane, una sarda e una napoletana, regolarmente sposate in Spagna dal 17 luglio.

Un atto per cui si sono battuti i genitori del neonato: Daniela, madre biologica, e Marta (la sarda), entrambe – come si evince dall'atto di trascrizione di nascita – per la legge genitrici del bimbo.

Come hanno spiegato i genitori, il bimbo è stato immediatamente registrato in Spagna, Paese che però non può fornire un documento d'identità al bambino perché figlio di un'italiana.

«A questo punto – racconta Marta – abbiamo preparato tutta la documentazione e l'abbiamo inviata al Consolato generale d'Italia dove la nostra richiesta è stata respinta con la motivazione – prosegue – che il nostro bimbo è figlio di due donne e ha il doppio cognome».

Uno scenario di fronte al quale Daniela e Marta non si perdono d'animo, portano la loro battaglia su Facebook e coinvolgono i media sia spagnoli che italiani. «L'Italia – afferma Marta – è carente per quanto riguarda la tutela dei diritti e dobbiamo ringraziare l'amministrazione comunale di Napoli e il sindaco de Magistris che in venti giorni ci ha consentito di poter registrare la nascita del nostro bambino così da potergli consentire di avere un documento d'identità».

Un atto a cui ha fatto seguito anche l'ottenimento del passaporto «grazie - evidenzia Marta - al nostro avvocato Raffaele Melis che ci è stato vicino in tutto il percorso».

Le due donne e il loro bambino sono arrivate a Napoli il 6 ottobre e sabato scorso hanno incontrato de Magistris. «Il sindaco – sottolinea Marta – ci ha detto che trascrivere l'atto di nascita di nostro figlio era un atto doveroso per garantirgli il diritto ad esistere e ad avere dei genitori. Ora siamo finalmente soddisfatte e sollevate».

Dalle due donne parte un appello alle istituzioni italiane affinché «la decisione presa dall'amministrazione comunale di Napoli sia di esempio e consenta ad altre persone che vivono la nostra stessa situazione di riuscire a ottenere i diritti per i loro figli».

A Natale, inoltre, Daniela e Marta torneranno a Napoli per far registrare all'Anagrafe anche il loro matrimonio celebrato in Spagna, procedura consentita dal giugno 2014 a seguito di una direttiva del sindaco de Magistris.

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