La Nuova Sardegna

il caso

Il bimbo con due mamme di Cagliari e Napoli: sì della Chiesa al battesimo

di Luca Fiori
Il bimbo con due mamme di Cagliari e Napoli: sì della Chiesa al battesimo

Il tribunale ecclesiastico sardo: «Sarebbe meglio avere un padre e una madre». Romina Mura (Pd): «Da sindaco farei certamente la stessa scelta di de Magistris»

14 ottobre 2015
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SASSARI. Domenica mattina farà il suo primo picnic nel parco di Capodimonte, a Napoli, circondato dall’amore di mamma Marta e mamma Daniela. Per il bimbo di due mesi, figlio di una trentottenne napoletana sposata in Spagna con una trentaduenne di Cagliari, sarà una specie di ingresso in società. Quasi un battesimo laico nel parco della città che gli ha dato un’identità, registrando - è la terza volta che accade in Italia - il suo atto di nascita spagnolo (il bimbo è nato a Barcellona) in cui compaiono i nomi di entrambe le mamme.

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«Sarà certamente una festa - raccontano le due donne - nostro figlio ora avrà i diritti di tutti i bambini, fino a pochi giorni fa non era così. Siamo felici che il comune di Napoli abbia preso questa decisione - aggiungono - e al tempo stesso ci dispiace che da Cagliari non ci abbiamo neanche dato una risposta quando abbiamo chiesto il loro sostegno». La vicenda del bambino con due mamme ha diviso l’opinione pubblica, ma Marta e Daniela hanno deciso di non dare retta alle critiche. Anzi, appena rientreranno a Barcellona daranno vita a una rete per dare una mano alle tante coppie omogenitoriali che si trovano nella loro condizione.

Ma se le mamme si rivolgessero alla Chiesa sarda per avere anche il battesimo religioso che risposta dovrebbero aspettarsi? «Sarebbero certamente accolte con il loro bambino» - assicura don Mauro Bucciero, presidente del Tribunale ecclesiastico regionale sardo. «Su questa vicenda c’è da fare una profonda distinzione - spiega il sacerdote - la Chiesa indica la sua dottrina e dice che un figlio è il frutto di un atto d’amore tra un uomo e un donna. Un figlio non è un diritto - aggiunge don Bucciero - ma un dono che non può essere chiesto con mezzi illeciti. Detto questo - continua il sacerdote - entrando nel caso concreto l’interesse del bambino è quello per cui bisogna agire. E nessuno può dire a priori - conclude - che due donne non saranno due buone mamme, posto che da un punto di vista teorico sarebbe meglio che un bambino avesse un padre e una madre».

Ma per Romina Mura, parlamentare del Pd e sindaco di Sadali «meglio due mamme che nessuna, basti pensare a quanto affetto avrà quel bambino. Da sindaco - aggiunge - farei la stessa scelta di de Magistris, senza pensarci troppo. Si pensi alla sofferenza dei bambini soli, in balia di affidamenti temporanei - continua la parlamentare - questo fatto di Napoli potrebbe essere considerato un'anticipazione di quanto il Pd vorrebbe approvare attraverso la legge sulle unioni civili, che oggi inizierà il suo percorso in Senato. Quello che vogliamo inserire - conclude - è la possibilità di adottare il figlio del partner. Spero vivamente che su questa questione, si possa fare un ragionamento parlamentare che prescinda dall'attuale alleanza di governo».

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