La Nuova Sardegna

Il sottosegretario alla Difesa: avanti con il piano di dismissioni

di Silvia Sanna
Il sottosegretario alla Difesa: avanti con il piano di dismissioni

Il generale Rossi: «Il ministero è disposto a cedere immobili e aree non strategiche» L’esercitazione Trident Juncture: «Niente uranio impoverito, nessun rischio per la salute»

14 ottobre 2015
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. I sardi amano le divise, verso la Brigata Sassari in particolare c’è un affetto enorme, molto più forte dello spirito antimilitarista. Il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi dice anche che i tafferugli tra manifestanti e forze di polizia – domenica scorsa a Cagliari – hanno visto protagonisti «pochi e violenti esponenti che hanno voluto dimostrare il loro disperato dissenso». Va tutto bene, insomma. Il generale Rossi cerca di smorzare la polemica sulle servitù militari, che nell’isola si è riaccesa pochi giorni fa, quando nel Poligono di Capo Teulada sono iniziate le operazioni di Trident Juncture, la mega esercitazione della Nato, la più grande dalla caduta del Muro di Berlino. Una esercitazione che il governatore Pigliaru ha definito diretta conseguenza di uno stato di cose «che abbiamo denunciato come inaccettabile dal primo momento». Cioè il peso enorme delle servitù militari e la presenza nell’isola del poligono più grande d’Europa (Capo Teulada): uno stato di cose che la giunta Pigliaru vuole rovesciare, attraverso la graduale dismissione di Capo Teulada e Capo Frasca e la riconversione del poligono di Quirra. L’operazione di liberazione, che si annuncia lunga e difficile, si sviluppa attorno al tavolo Stato-Regione, costituito l’8 gennaio scorso. Un tavolo che, sostiene il sottosegretario Rossi, sta già portando importanti risultati: la Difesa è disposta a rinunciare a porzioni del suo regno con le stellette.

L’esercitazione. A Capo Teulada Trident Juncture 2015 ha mosso i primi passi il 5 ottobre. Ma la mega esercitazione entrerà nel vivo il 21 ottobre, sino al 6 novembre la Sardegna sarà protagonista all’interno dei giochi di guerra internazionali. Poteva andare molto peggio (o meglio a seconda dei punti di vista). Dice infatti il sottosegretario Rossi: «Sull’isola si svolgerà una minima parte dell’esercitazione TJ15, che si svilupperà in tutto il bacino del Mediterraneo, tra l’Italia, la Spagna e il Portogallo. Per limitare l’impatto sulla Sardegna, è stata interessata principalmente la Sicilia».

500 soldati. Arriveranno nell’isola dall’Albania, Germania, Usa, Ungheria e Spagna. Sono una piccola quota dell’esercito di 36mila coinvolti nell’esercitazione Trident. Per ora a Capo Teulada non c’è nessuno, la fase degli spari non è iniziata. «Al momento – dice Rossi – si stanno esercitando solo i posti comando con attività assistite dal computer».

Munizioni. «Niente armi all’uranio impoverito – assicura –, l’affermazione è completamente falsa. Il tipo di munizionamento è quello solitamente previsto dalle esercitazioni in ambito Nato, con le procedure stabilite dagli standard internazionali».

Allarme inquinamento. «Ogni tipo di allarme è infondato – dice il sottosegretario – l’uso dei poligoni avverrà in base alle norme vigenti e l’esercitazione non comporterà conseguenze di tipo ambientale né rischi per la popolazione».

Dismissioni. Il governatore Pigliaru qualche giorno fa ha ribadito la posizione netta della Regione in materia di dismissioni. Il sottosegretario alla Difesa conferma che il tavolo tecnico ha già portato qualche risultato a favore della giunta: «Oltre a garantire l’interruzione delle esercitazioni dal 1° giugno al 30 settembre, ha permesso di realizzare osservatori ambientali in prossimità dei poligoni e la condivisione di piani antincendio. Si sta ora lavorando alla definizione di possibili dismissioni di diversi immobili – dice Rossi – comprese quelle di aree del demanio militare, nell’ottica di rilasciare tutto quello che non è funzionale all’espletamento dei compiti istituzionali previsti».

Guardia del Moro. La Difesa continua a puntare gli occhi sul deposito munizioni sull’isola di Santo Stefano, nell’arcipelago della Maddalena. La servitù è scaduta nel 2013, la Difesa punta a rinnovarla: il sito è strategico, dice Rossi. Pigliaru non ci sta e ha chiesto lo scioglimento dei vincoli. Da mesi aspetta di essere convocato a Palazzo Chigi. Su questo e su molti altri aspetti, la partita è ancora apertissima.

In Primo Piano
La mappa

Sardegna 15esima tra le regioni per reddito imponibile, Cagliari la città “più ricca”

Le nostre iniziative